Il Vangelo e il destino dei popoli: solo la vera fede è radice di futuro
mercoledì 19 luglio 2023
Il Vangelo è motore della storia e, in quanto tale, da sempre incrocia i destini dei popoli e di chi li governa: la sfida perenne per i credenti e per i responsabili della vita della Chiesa è quella di sapersi confrontare con le spinte e le provocazioni del mondo rimanendo coerenti con la fede autentica. Tale sfida nei primi secoli ebbe a che fare anche con la definizione dei dogmi, un processo cavalcato di volta in volta da diverse fazioni che cercavano di far prevalere i propri interessi. E fu così che san Simmaco, papa dal 498 al 514, si trovò a dover affrontare l’opposizione di un antipapa, Lorenzo, espressione più del senato romano che della comunità cristiana. Simmaco, tuttavia, s’impegnò per difendere la verità e l’unità della Chiesa, segnata in quel momento dalla divisione tra Oriente e Occidente soprattutto sulla questione delle due nature di Cristo, quella divina e quella umana, che il Concilio di Calcedonia aveva stabilito come unite in un’unica persona. Nato nel V secolo forse nella provincia di Oristano, nel 498 a Roma fu chiamato a succedere a papa Anastasio II. Una parte del clero e la maggioranza dei senatori, però, elesse Lorenzo, un antipapa, e questo aprì una diatriba segnata anche dall’ingerenza del re ostrogoto Teodorico, che aveva, però, l’interesse a tenere la Chiesa di Roma lontana da quella di Costantinopoli. La questione si risolse a favore di Simmaco, che però dovette affrontare anche pesanti false accuse. A Simmaco si deve il nucleo di quelli che poi divennero i palazzi vaticani. Altri santi. Sant’Epafra di Colossi, vescovo e martire (I sec.); san Pietro Crisci da Foligno, penitente (1243-1323). Letture. Romano. Es 3,1-6.9-12; Sal 102; Mt 11,25-27. Ambrosiano. Gdc 2,18-3,6; Sal 105 (106); Lc 9,51-56. Bizantino. 1Cor 10,12-22; Mt 16,20-24. t.me/santoavvenire
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