mercoledì 28 novembre 2007
Milleseicento battute in replica a quasi trentamila? Barbara Spinelli, dopo aver scritto che Benedetto XVI è «pessimista», «angoscia-to» e disperato, sempre sulla "Stampa", ieri, si effonde in due pagine intere: "Il grande inverno della Chiesa"! Con questo Papa «si chiude un'epoca" non c'è più l'entusiasmo nato dal Concilio Vaticano II» che era "incandescente", oggi «la fedeltà a Cristo si misura» su «norme da non violare», il Papa scoraggia l'ecumenismo e la Chiesa non capisce che la «sete di redenzione ha più forza se si rivolge alla terra e non all'aldilà» e che tanti «non credenti hanno una fede senza religione». Gli argomenti? Eccoli: «due monaci di Bose» che «già nel 1992» la pensavano così, «uno storico» per il quale Benedetto XVI è rimasto fedele a ciò che era prima, un prete " che vuol restare anonimo " che le «ha confessato» che «di etica non parla mai nei sermoni» e poco altro. «Grande inverno»? Opinione libera, ovviamente, ma sia concesso scrivere che convince poco. Per l'ecumenismo il presidente del Consiglio europeo delle Chiese, protestante, scrive sull'"Osservatore Romano" che si cammina bene. Per le «norme da non violare», pare siano le stesse che anche i predecessori di Benedetto difendevano fortemente. «Grande inverno» e «disperazio-ne»? Finora di questo Papa due encicliche: sull'amore, che è il fuoco dello Spirito Santo, e ora sulla speranza. E poi che redenzione sarebbe una redenzione senza Aldilà? Insomma: chi teme il freddo frequenti le chiese vere: popolo e preti insieme. Spesso c'è una bella temperatura: l'asino e il bue del Presepio hanno fatto scuola"
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