sabato 27 ottobre 2007
Voli tra i fiori in pagina e ne fai una corona. Come ieri. Primo fiore qui su Avvenire: "Democrazia soprattutto". Replica del direttore, cortese, ma con la durezza dei fatti, all'editoriale di Repubblica in cui Ezio Mauro col pretesto di un "finiamola", una sola parola tratta da un intero discorso del card. Bertone, si impegnava in una tirata conclusa in nome " testuale " "della sfida perenne tra democrazia e religione". "Sfida perenne"? Sicuro. Ma è un fatto che in duemila anni le prime forme di democrazia reale sono nate nei conventi cristiani, e che tutte " tutte! " le democrazie moderne sorgono in terreno segnato dal cristianesimo. Sicuro, Ezio Mauro, che religione e democrazia siano inconciliabili? Per caso " altro fiore " proprio ieri su Repubblica il fondatore Scalfari ricordava la figura nobile di Pietro Scoppola con questo titolo: "Addio a Scoppola, cattolico e democratico". Pur scrivendo che c'è chi pensa che "la Chiesa cattolica porta in sé una vocazione irresistibile verso il fondamentalismo", Scalfari evoca veri cattolici promotori di democrazia, come Rosmini e Manzoni. Per la cronaca: la sua Chiesa "irresistibilmente fondamentalista" presto beatificherà il primo di quei due... E allora? Allora certe certezze laiche sono fragili. E allora un cattolico convinto e insieme "autonomo" non è un circolo quadrato, a meno che non si pensi che "autonomo" voglia dire solo opposto a ciò che dice la Chiesa. No, nessuna sfida perenne, tra Chiesa e democrazia! Lo provano stamattina " se si vuole " anche le esequie ecclesiali dell'autentico "cattolico" e "democratico" Pietro Scoppola. È l'ultimo fiore.
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