sabato 1 giugno 2013
«Pietre e nuvole», il titolo di uno splendido libro di fotografie di Nusco, paese dell'Irpinia, ritratto, vorrei dire accarezzato, da Carlos Solito che ha saputo con la sua arte trasmettere al lettore l'anima di questo particolare paesaggio del nostro Sud. Faceva freddo l'altra sera quando il vento piegava gli alberi di castagno e sfiorava le rupi restituendo ai novecento metri di altezza del paese un nuovo inatteso inverno. L'aria sferzava i campi della valle dell'Ofanto che scendeva impetuoso a portare acqua alle Puglie, e tutto attorno le montagne dell'Irpinia e dell'Appennino disegnavano un orizzonte imbronciato e grigio. La gente del posto avvolta nelle sciarpe e nei mantelli camminava lungo le mura di pietre scolpite nel tempo. Solo la piazza di Sant'Amato sembrava tenere la statua del suo protettore al riparo. Ovunque la pietra bianca si era alzata a costruire chiese, palazzi, botteghe che servivano da salotti del paese dove le notizie, anche quelle arrivate da lontano, acquistavano una loro dimensione e verità. Parole ripetute, giochi di carte, visi del tempo, qualche chiacchiera delle donne che avevano appena sentito messa. Tutto sembrava come sempre, un po' dimesso, senza speranza o come descrive il sindaco nella presentazione del volume parlando della loro storia: «angosciosamente silenziosa, senza sviluppi, più retaggio che speranza, più abbandono che libertà». Ma oggi si è riunito fra queste antiche e gloriose pietre un convegno dal titolo «Il Sud d'Italia, ponte fra l'Europa e Africa» donando così una nuova prospettiva di vita lavorativa e di interesse al di fuori di queste mura che non ci sono, ma che sembrano rinchiudere queste case nella propria antica solitudine. Tutta la cittadinanza è stata invitata a partecipare a questo convegno e la presenza di molti sindaci dei paesi vicini ha offerto nuovi interessi per il futuro. Il museo dove sono state raccolte opere di pittura, di scultura del legno, di utensili e di vasi sacri salvati dal terremoto del 1987 che aveva danneggiato fortemente i paesi delle valli, facevano da cornice a questo incontro. Il segretario generale della Flaei-Cisl De Masi, il presidente del Consorzio Asl della Provincia di Avellino, Rotunno segretario nazionale del Comitato di cattolici per una nuova sfida della crescita sinergica tra Europa Africa, ed un esperto di progetti industriali, hanno prospettato nuovi interessi alla popolazione di questo paese promettendo di costruirne e seguirne il cammino. Le parole di monsignor Vincenti e l'augurio dell'arcivescovo della diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi, monsignor Pasquale Cascio hanno dato a questo convegno una prospettiva di continuità. Franco Mangialardi che a Nusco ha conservato l'antico palazzo e che porta lontano la nostalgia della sua terra ha voluto che sulla locandina dell'evento ci fosse la foto di De Gasperi per ricordare che abbiamo già vinto una volta, per il suo coraggio e la sua fede, sulla povertà e sull'abbandono. C'è sempre una nuova strada da tentare per qualsiasi rinascita.
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