Così la forza del Vangelo ci libera dalle logiche svilenti del paganesimo
martedì 18 luglio 2023
Il paganesimo non è sparito, si è solo trasformato, resistendo nei secoli e liberandosi dalle forme degli antichi riti per diventare uno stile di vita, un modo di pensare e di concepire il mondo basato sulla logica dello scambio di favori che alimentano rapporti di schiavitù. Ecco perché testimoni antichi come san Federico di Utrecht, i quali si trovarono ad affrontare il paganesimo nelle sue espressioni più evidenti e violente, oggi continuano a farci da maestri. Anche se i contorni biografici di questo santo vescovo, infatti, si perdono nel tempo, ci sono alcuni punti fermi che mettono in luce soprattutto due aspetti della sua opera: l’impegno a difendere la fede davanti al dilagare del paganesimo e il coraggio nel denunciare gli abusi e le incoerenze dei potenti. Basta questo per ricordarci che proprio la cura della verità e la forza di cambiare il mondo dovrebbero essere le priorità di ogni cristiano. Federico era nato forse nel 781 e da sacerdote si era occupato dei catecumeni prima di essere eletto vescovo di Utrecht, tra l’825 e l’828, succedendo al vescovo Ricfredo. La sua nomina, forse, avvenne anche grazie all’appoggio dell’imperatore Lotario. Federico lavorò all’evangelizzazione dei Frisi e fu consigliere dell’imperatore Ludovico il Pio. Fu proprio la moglie dell’imperatore, secondo alcuni, a ordinare l’uccisione di Federico, che aveva deplorato i costumi della donna. Secondo altri, invece, il vescovo fu ucciso da un nobile dell’isola di Walcheren nell’838. Altri santi. San Materno di Milano, vescovo (IV sec.); san Rufillo di Forlimpopoli, vescovo (V sec.). Letture. Romano. Es 2,1-15; Sal 68; Mt 11,20-24. Ambrosiano. Gs 24,29-32; Sal 33 (34); Lc 9,46-50. Bizantino. 1Cor 10,5-12; Mt 16,6-12. t.me/santoavvenire
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