venerdì 9 novembre 2007
Per lo storico inglese Paul Johnson "i moderni ateisti " bigotti dell'ateismo militante " sono uomini vuoti riempiti con ideologie ridicole". E qualcuno si fa male da solo. Forse vale anche per qualche politico. Ieri sulla "Stampa" (p. 33) una ministra in carica scrive al direttore sull'urgenza assoluta dei Dico o dei Cus come segno di «un nuovo civismo" risorsa di cui l'Italia, soprattutto oggi, ha estremo bisogno». Libertà di opinioni. Sempre ieri però leggo che il "registro delle unioni civili" che fin dal 2004 si è data, primo comune a farlo in Regione, la giunta di Pizzo Calabro è ancora vuoto: «nessun iscritto»! Sicura, signora ministra, dell'estremo bisogno in materia, o vale il detto di Paul Johnson sulle ideologie refrattarie alla realtà, e quindi ridicole? Già: ancora ieri si apprende che in Spagna Luis Rodriguez Zapatero se rieletto cancellerà dal programma di governo il progetto di legge sull'eutanasia, perché «si è accorto che il Paese ha ben altro cui pensare». Da noi invece si insiste, e ora c'è chi non vede l'ora che arrivi per legge la Ru486, per l'aborto "chimico, facile, indolore e garantito"" Però in Francia, dove già c'è, il prof. Didier Sicard, presidente del laicissimo Comitato statale di bioetica, ricorda che essa presenta molti rischi. Già: sua figlia Oriane ne è morta a 34 anni. Invece da noi "i moderni ateisti" vanno alla grande, al governo e in pagina. Mercoledì leggevo sul "Corsera" queste parole: «Ho un rapporto costante con Dio, e sono uno che prima di dormire recita l'atto di dolore». Sono di Enzo Biagi. Per certi bigotti dell'ateismo militante anche lui era "cretino"?
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