giovedì 11 ottobre 2007
Giornali orgogliosamente "laici" traboccano di cose vaticane. Ieri "Il Riformista" (p. 3) profetizza: "Ratzinger avalla la prima svolta culturale". La "prima"? Ma proprio la "cultura" ha già un nuovo responsabile. Squilibrate ambizioni di essere primi a dare notizie, anche se sono balle e spostano cardinali e vescovi a piacimento, consigliando trasferimenti non solo di persone, ma persino di competenze tra uffici vaticani. Dilaga una strana laicità. Sabato p. es. in prima su "Liberazione" " nome e cognome " applausi per un prete sulla politica del governo e in ultima 3 colonne, nome e cognome un altro prete " "Verrò in piazza per incontrare la vera politica" " chiama alla manifestazione del 20 prossimo! E ieri ("Unità", p. 1: "Le suore" tentate dal Pd", e "Repubblica", p. 1: "Campagna elettorale in convento") entusiasmi alle stelle per delle suore appassionate dalle "primarie" del Pd. Ma se un vescovo o la Cei osasse avanzare qualche critica? Il finimondo: no, tu no! Lo Stato è laico, Vaticano e preti fuori dalla politica e i cattolici, se parlano in pubblico, dimentichino di esserlo" A meno che non faccia comodo. A proposito di "squilibri" ricordo i recenti strilli di "Repubblica" sui "costi della Chiesa" (orrore: quasi un miliardo l'anno!), con silenzio, però, su quanto di fatto la Chiesa rende allo Stato. Ora ("Giornale", 8/10, p. 2) leggo che in due anni le entrate fiscali son cresciute di 66 miliardi di euro e ("Libero", ieri, p. 1). La Chiesa, per legge e volontà dei cittadini, costa davvero troppo? Per gli squilibrati sì!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI