lunedì 1 aprile 2024
Francesco ricorda che la Risurrezione è la vittoria della vita sulla morte. «Non rinunciamo alla gioia, alimentiamola ogni giorno incontrando il Risorto nell’Eucaristia, nel suo perdono, nella carità»
Il Papa saluta i fedeli dopo aver recitati il Regina Coeli di Pasquetta

Il Papa saluta i fedeli dopo aver recitati il Regina Coeli di Pasquetta - ANSA

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«Vorrei che il dono della pace arrivi là dove ce n'è più bisogno, alle popolazione stremate dalla guerra, dalla fame e dall'oppressione». È l'augurio di papa Francesco nel primo Regina Caeli di questo periodo pasquale. Il Pontefice ha recitato la preghiera mariana che da Pasqua sostituisce l'Angelus, affacciandosi come di consueto dalla finestra del Palazzo Apostolico e salutando i 12mila fedeli riuniti in piazza San Pietro nel giorno di Pasquetta. «Ringrazio coloro che in diversi modi mi hanno inviato messaggi di vicinanza e di preghiera; a queste persone, famiglie e comunità, giunga il dono della pace del Signore Risorto».

La risurrezione di Gesù, ha detto, «non è solo una notizia stupenda o il lieto fine di una storia, ma qualcosa che cambia la nostra vita completamente e per sempre! È la vittoria della vita sulla morte, della speranza sullo sconforto. Gesù ha squarciato il buio del sepolcro e vive per sempre: la sua presenza può riempire di luce qualsiasi cosa».

Il Papa si è soffermato soprattutto sulla gioia «che nasce - ha detto - dall’incontro vivo con il Risorto, è un’emozione prorompente, che le spinge a diffondere e raccontare ciò che hanno visto. Condividere la gioia è un’esperienza meravigliosa - ha quindi proseguito -, che impariamo fin da piccoli: pensiamo a un ragazzo che prende un bel voto a scuola e non vede l’ora di mostrarlo ai genitori, o a un giovane che raggiunge i primi successi sportivi, o a una famiglia in cui nasce un bambino. Proviamo a ricordare, ciascuno di noi, un momento tanto felice che era persino difficile esprimerlo a parole, ma che abbiamo desiderato raccontare subito a tutti». Ecco, «le donne, il mattino di Pasqua, vivono quest’esperienza, ma in un modo molto più grande».

Con il Risorto «ogni giorno diventa la tappa di un cammino eterno, ogni “oggi” può sperare in un “domani”, ogni fine in un nuovo inizio, ogni istante è proiettato oltre i limiti del tempo, verso l’eternità». Dunque, ha spiegato il Papa, «la gioia della Risurrezione non è qualcosa di lontano. È vicinissima, è nostra, perché ci è stata donata nel giorno del Battesimo. Da allora anche noi, come le donne, possiamo incontrare il Risorto ed Egli, come a loro, ci dice: «Non temete!». E se Gesù, il vincitore del peccato, della paura e della morte, ci dice di non temere, non temiamo, non appiattiamoci in una vita senza speranza, non rinunciamo alla gioia della Pasqua! Al contrario, alimentiamo la gioia di Gesù, che è il motore della vita».
Ma come alimentare questa gioia? Il Papa risponde: «Come hanno fatto le donne: incontrando il Risorto, perché è Lui la fonte di una gioia che non si esaurisce mai. Allora, affrettiamoci a cercarlo nell’Eucaristia, nel suo perdono, nella preghiera e nella carità vissuta! E non dimentichiamo che la gioia di Gesù cresce anche in un altro modo, come mostrano sempre le donne: annunciandola,
testimoniandola. Perché la gioia, quando si condivide, aumenta. La Vergine Maria, che nella Pasqua si è rallegrata per il suo Figlio risorto - ha concluso il Pontefice -, ci aiuti a esserne testimoni gioiosi».

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