mercoledì 13 marzo 2024
All'inizio del 12simo anno di pontificato di Francesco, eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013, la sua solitaria voce continua a supplicare di far tacere le armi.
L'elezione di papa Francesco e l'affaccio dal balcone centrale per il suo primo saluto il 13 marzo 2013

L'elezione di papa Francesco e l'affaccio dal balcone centrale per il suo primo saluto il 13 marzo 2013 - Ansa

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«Nel silenzio assordante della diplomazia, in un panorama caratterizzato dall’assenza sempre più evidente di iniziativa politica e di leadership capaci di scommettere sulla pace, mentre il mondo ha iniziato una folle corsa al riarmo destinando ai sofisticati strumenti di morte somme che basterebbero per assicurare due volte l’assistenza sanitaria di base a tutti gli abitanti della terra e ridurre significativamente le emissioni di gas serra, la solitaria voce di papa Francesco continua a supplicare di far tacere le armi e a invocare il coraggio di favorire percorsi di pace».

Ricorda così Vatican News, a firma di Andrea Tornielli, l'inizio del dodicesimo anno di pontificato di Francesco, eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013. Papa Francesco, capo della Chiesa universale e a 87 anni tra i Pontefici più longevi, dà voce in suo ogni pronunciamento pubblico al dolore e la disperazione di quella lui stesso definisce «la terza guerra mondiale a pezzi».

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Migliaia sono gli appelli che il vescovo di Roma ha espresso dal 13 marzo di undici anni fa a oggi per la pace nel mondo, dall'Ucraina al Medio Oriente e la popolazione di Gaza, ad angoli più remoti e conflitti meno conosciuti ai più. «Francesco, sfidando le incomprensioni dei vicini e dei lontani, continua a mettere al centro la sacralità della vita, ad essere vicino alle vittime innocenti e a denunciare gli sporchi interessi economici che muovono i fili delle guerre ammantandosi di ipocrisia».

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«Non c’è stato Angelus, Regina Caeli o udienza generale in cui il Papa abbia mancato il riferimento alla guerra, ribadito la vicinanza alle popolazioni colpite o invocato la pace e il coraggio del negoziato quale esercizio di saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte, tuteli le legittime aspirazioni di ognuno e faccia cessare la “follia” della guerra» ha ricordato ancora il sito Vatican News nel giorno dell'anniversario dell'elezione di Francesco.

E anche la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha voluto esprimere gli auguri al Papa. Qui il testo del messaggio:

Buonasera, gioia, Vangelo, misericordia, amore, famiglia, giovani, fratellanza, Creato, riforma, Chiesa

Beatissimo Padre,
quelle sopra sono undici parole con cui vogliamo rileggere i Suoi undici anni di pontificato e
rivolgerLe gli auguri delle Chiese in Italia.
Buonasera è il primo saluto rivolto al mondo intero, segno di immediatezza e familiarità.
Gioia è invito costante a testimoniare con il sorriso la radicalità della fede.
Vangelo è incontro, ancora oggi e sempre, con il Signore che si dona.
Misericordia è esperienza continua del perdono di Dio.
Amore è il punto di congiunzione del nostro rapporto con Dio e con gli altri.
Famiglia è il luogo dove s’impara ad amare e a uscire da sé stessi.
Giovani: non una categoria, ma il presente della nostra storia.
Fratellanza è la via da seguire per un futuro di pace e convivenza.
Creato è la nostra Casa comune da salvaguardare contro le logiche predatorie.
Riforma è la conversione missionaria cui siamo tutti chiamati.
Chiesa è la comunità dei discepoli missionari che vivono il Vangelo.

Beatissimo Padre,
ogni anniversario è occasione preziosa per testimoniare l’affetto verso le persone care, ma anche il momento in cui esprimere la propria gratitudine per i doni ricevuti nel tempo. Nel fare memoria di quel 13 marzo 2013 rinnoviamo dunque l’impegno ad annunciare il Vangelo in questa nostra storia. Siamo convinti che questo sia il regalo più bello che possiamo donarLe: Evangelii gaudium, la gioia del Vangelo!

Vogliamo essere, con la Sua paterna guida, sempre più una Chiesa sinodale che cammina “in compagnia del Risorto, preoccupata non di salvaguardare sé stessa e i propri interessi, ma di servire
il Vangelo in stile di gratuità e di cura, coltivando la libertà e la creatività proprie di chi testimonia
la lieta notizia dell’amore di Dio rimanendo radicato in ciò che è essenziale”.
RinnovandoLe la gioia della nostra disponibilità, Le assicuriamo la preghiera delle Chiese che sono
in Italia.
Auguri, Santità.



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