A mani nude e senz'odio: salga il moto di resistenza non violenta
sabato 5 marzo 2022

Si moltiplicano le immagini di cittadini ucraini a mani nude e alzate, armati solo della bandiera giallo-blu, che affrontano i soldati russi invasori. Azioni nonviolente, testimonianza dell’anima salda di un popolo fatto di uomini e donne che sperimentano un dolore immenso e tremano per le propria terra e le proprie famiglie, ma vivono senza paura.

Purtroppo non c’è oggi in Ucraina e in Europa – o ancora non l’abbiamo visto e riconosciuto – un Mahatma Gandhi che sappia dare ritmo unitario e orizzonte e voce politica a questo moto umano resistente e senza violenza. Ma sta accadendo qualcosa di grande, e a quest’inizio bisogna aggrapparsi e inchinarsi con riconoscenza. Quella mani alzate e vuote d’armi non sono una resa all’arroganza, ma la conferma al mondo che nessuno – qualunque conquista faccia, qualunque misfatto continui a compiere – potrà vincere la guerra che insanguina l’Ucraina.

Non c’è un Gandhi, c’è però papa Francesco e c’è la sua voce, che non è politica ma è ferma e lucida e accorata. E offre a tutti coloro che sono in guerra ragioni per non farla più, per fermare le armi. Perché questa guerra è ingiusta e pericolosissima, come ormai tutte le guerre. Tutte, nessuna esclusa.

Quando la guerra finirà – e preghiamo e speriamo e manifestiamo e, ognuno per la propria piccola o grande parte, agiamo perché finisca presto – non finirà di certo l’esistenza e la resistenza di un popolo che nessuno, tantomeno Vladimir Putin, può pretendere di annientare con un’aspra riscrittura della storia. Quelle mani nude e alzate lo gridano al cielo e alla terra. Aiutiamo gli ucraini a disarmare l’odio di tutti. Di tutti.

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