lunedì 11 marzo 2019
Il campione dell’Inter: “Dopo la sua scomparsa piangevo la notte perché non riuscivo a essere degno del suo nome. Oggi vado a vedere di nascosto le partite di mio nipote Valentino”
Sandro Mazzola racconta suo padre Valentino, capitano del Grande Torino

Il campione dell'Inter Sandro Mazzola racconta Valentino, il padre ma anche il leggendario capitano del Grande Torino scomparso con i compagni nel disastro aereo del 4 maggio 1949 a Superga, ospite a Tv2000 del programma “Beati voi-10 comandamenti”, in onda mercoledì 13 marzo alle ore 21.05.

La bandiera nerazzurra ricorda un aneddoto del suo ‘no’ alla Juventus: “Giampiero Boniperti, che aveva giocato con mio papà, mi fece una telefonata. Era impossibile dirgli di no. Mi invitò a Torino a mangiare con lui e a parlare del mio contratto. Sono andato, abbiamo parlato di calcio e un po' di tutto. Poi mi ha detto la cifra: mi tremavano le gambe, non avevo mai sentito quella cifra. Non ho dormito tutta la notte. A un certo punto entra in camera mia madre e mi chiede cosa fosse successo, dopo averglielo raccontato mi disse che dovevo rifiutare l’offerta della Juve, altrimenti mio padre si sarebbe rivoltato nella tomba. Infatti dissi che non potevo andare”.

“Del giorno della tragedia - aggiunge Mazzola - ricordo solo che mi hanno portato in un paese vicino Torino, da una famiglia amica di mio papà. Volevano che capissi pian piano della morte di mio padre, e io difatti l'ho capito dopo 3-4 giorni perché lui mi veniva sempre a prendere, ma non arrivava mai. Tante volte di notte piangevo, perché non riuscivo a far vedere che ero degno del suo nome. Ricordo di alcuni milanesi che riconoscevano che non fossi come mio padre, ma avevano ragione anche se io facevo finta di niente. Mio padre è stato uno dei più grandi giocatori italiani. Io ero un ragazzino”.

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