venerdì 30 luglio 2010
Gli investigatori hanno trovato prove concrete sui pc usati dal soldato Bradley Manning che lavorava nella divisione "Intelligence" dell'esercito americano a Baghdad.
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Gli investigatori che danno la caccia alla "talpa" di Wikileaks hanno trovato prove concrete sui computer usati dal soldato Bradley Manning che lo collegano con il maxiscoop dei 90 mila "diari di guerra" in Afghanistan. Lo scrive il Wall Street Journal. Manning, che ha 22 anni e prima di essere arrestato lavorava nella divisione intelligence dell'Esercito a Baghdad, è stato trasferito ieri negli Usa dalla base in Kuwait dove era detenuto da quasi un mese. «L'Esercito ha trasferito Manning dalla Theater Field Confinement Facility in Kuwait alla base dei Marine di Quantico in Virginia il 29 luglio», ha detto il portavoce Bryan Woods. Accuse preliminari depositate il 5 luglio collegavano Manning con il video top secret di una strage di civili a Baghdad in cui era rimasto ucciso un cameraman della Reuters. Il soldato era stato accusato anche di avere scaricato oltre 150 mila files e diffuso circa 50 cablogrammi diplomatici in violazione dei codici militari.
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