martedì 10 giugno 2014
​Dopo la decisione del governo di indagare sulle Case per ragazze madri gestite da suore nel '900. LA VICENDA
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I vescovi irlandesi salutano con favore la decisione del governo di avviare una Commissione di inchiesta sulle Case per ragazze madri gestite da religiose, dopo il ritrovamento di una fossa comune che conterrebbe centinaia di corpi di bimbi localizzata vicino ad un luogo dove sorgeva appunto un centro gestito da suore (a Tuam, nell'Irlanda nord occidentale) in cui vennero ospitati tra il 1925 e il 1961 madri non sposate e i loro figli considerati illegittimi."Il racconto straziante che continua ad emergere sulla vita e la morte di madri e bambini nelle Case ha sconvolto il popolo d'Irlanda. È inquietante che chi abitava in questi centri abbia sofferto sproporzionatamente alti livelli di mortalità, malnutrizione, malattie e miseria", rileva in una nota la Conferenza episcopale irlandese. "Purtroppo - si legge ancora - c'è stato un tempo in cui le madri non sposate erano spesso giudicate e rifiutate dalla società, compresa la Chiesa". "Accogliamo quindi con favore la decisione del governo di istituire la Commissione di inchiesta che avrà l'autorità legale necessaria per esaminare tutti gli aspetti della vita nelle Case. L'indagine dovrebbe indagare anche sui finanziamenti a queste residenze e, soprattutto, di come sono state organizzate le adozioni".Una storia legata a questa realtà era stata raccontata anche nel film Philomena. Una donna irlandese, oggi ottantenne, accolta in un convento di suore, subì l'allontanamento dal figlio che venne dato in adozione: lei lo ha sempre cercato ma senza successo. Qualche mese fa la vera Philomena ha incontrato papa Francesco.
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