lunedì 27 ottobre 2014
​​Alle parlamentari testa a testa tra i partiti del presidente e del premier uscente. La Russia fa sapere che riconoscerà il voto.
Scontri a Donetsk, quattro morti
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Il Blocco del presidente ucraino Petro Poroshenko e il Fronte popolare del premier Arseni Iatseniuk hanno già iniziato a discutere informalmente sulla formazione di una nuova coalizione di maggioranza nel parlamento ucraino dopo il voto di domenica. Lo fa sapere Iuri Lutsenko, uno dei leader del Blocco Poroshenko, mentre ancora si attendono i risultati definitivi delle elezioni.Con il 30% delle schede scrutinate, il Fronte popolare del premier Arseni Iatseniuk è per ora a sorpresa in testa nelle elezioni politiche di domenica in Ucraina con il 21,71% dei voti. Segue a breve distanza con il 21,59% dei voti il Blocco del presidente Petro Poroshenko (che i sondaggi davano al 30% e oltre). Il blocco di opposizione di Iuri Boiko, ex ministro di Viktor Ianukovich ed erede del suo partito "filorusso" delle regioni, sta per ora facendo registrare un insperato 9,6%. Samopomich ("Auto-aiuto"), il partito del sindaco di Leopoli, Andrii Sadovii, è per ora al 10,81%, mentre il partito di estrema destra dell'istrione populista e nazionalista Oleg Liashko ha al momento il 7,52% dei voti. Sopra la soglia di sbarramento del 5% c'è anche Patria dell'ex pasionaria della Rivoluzione arancione Iulia Timoshenko (precipitata al 5,81%). Affluenza alle urne dimezzata: è stata appena sopra il 52%. Otto mesi dopo la fuga del presidente filo-russo Viktor Yanukovich e la vittoria dei filo-Ue di "piazza" Maidan, 31,5 milioni di ucraini hanno votato per eleggere 423 deputati della Verkhovna Rada. Non c'erano i 5,6 milioni di cittadini residenti nella penisola della Crimea, annessa dai russi a marzo, e nelle regioni separatiste orientali di Donetsk e Lugansk (che voteranno il 2 novembre per conto loro). L'esito del voto sembra segnare una schiacciante maggioranza filo occidentale (oltre il 70%) di sei partiti, di cui due fortemente nazionalisti, un presidente di pace (Poroshenko) più debole e un premier di guerra (Iatseniuk) molto più forte delle attese, un solo partito filorusso e la scomparsa (per la prima volta dal 1993) dei comunisti: un quadro che sembra sulla carta complicare il dialogo con Putin sul conflitto nell'est del paese. La Russia però ha fatto sapere di riconoscere le elezioni politiche in Ucraina. "Aspettiamo i risultati ufficiali - ha spiegato il vice ministro degli Esteri russo, Grigori Karasin -, ma già ora è chiaro che nonostante la campagna elettorale dura e sporca, le elezioni sono valide". L'esito delle elezioni politiche di domenica in Ucraina permette di sperare in una maggioranza parlamentare dei "sostenitori di una soluzione pacifica del conflitto" nel sud-est ha aggiunto Karasin, in un'intervista all'agenzia Ria Novosti. Il vice-ministro si è però anche detto preoccupato dall'aumento dei nazionalisti, cosa che - a suo giudizio - "crea il pericolo di una ripresa delle azioni militari".  Poroshenko, che alle presidenziali di maggio aveva conquistato il 55%, non è riuscito a rafforzarsi nel parlamento anzi rischia di arrivare secondo. "L'Ucraina ha votato massicciamente per un avvicinamento irreversibile all'Europa", ha commentato il capo dello Stato, protagonista lunedì anche di un blitz a Kramatorsk, nell'est del Paese, per ringraziare i soldati. Ma il suo indebolimento rischia di ripercuotersi non tanto sull' integrazione europea e sulle riforme quanto sul dialogo con Putin per consolidare il processo di pace nelle regioni orientali. Tanto più che a rafforzarsi è stato il Fronte popolare del premier Arseni Iatseniuk, uno dei più feroci critici di Putin: la sua riconferma alla guida del prossimo governo appare inevitabile, con il rischio di un duello a distanza tra presidente e primo ministro, come ai tempi di Iushenko e Timoshenko, i due eroi della rivoluzione arancione finiti ai ferri corti. ​
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