giovedì 30 gennaio 2014
Non si sblocca il muro contro muro tra governo e oppositori, all'indomani dell'amnistia promessa a condizione che siano liberati gli edifici governativi. I nazionalisti: così si fa salire la tensione.
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Non si sblocca il muro contro muro in Ucraina, mentre il presidente Ianukovich si dichiara ammalato e l'Unione europea rinuncia alle sanzioni. "Abbiamo adempiuto a tutti gli obblighi che il governo si era assunto", recita un comunicato del presidente Viktor Ianukovich. "Il parlamento ha approvato una legge sull'amnistia che garantisce la libertà ai manifestanti e il rilascio delle persone che erano state arrestate durante gli scontri. Eppure l'opposizione continua ad aggravare la situazione - accusa il presidente -, chiedendo alla gente di rimanere al freddo per le ambizioni politiche di alcuni leader. Penso che sia sbagliato". Da oggi Ianukovich è in congedo per malattia a causa di "una infezione respiratoria acuta accompagnata da febbre". La malattia arriva nel pieno delle trattative tra maggioranza e opposizione per risolvere la grave crisi politica nel Paese. La legge di amnistia approvata ieri notte dal parlamento ucraino, e che prevede la liberazione dei manifestanti antigovernativi solo in cambio dello sgombero degli edifici pubblici occupati, "invece di far diminuire la temperatura nella società, serve piuttosto a farla aumentare ulteriormente": è l'accusa del leader del partito d'opposizione Udar, Vitali Klitschko, campione di pugilato. Nei giorni scorsi si è dimesso il premier Mikola Azarov e sono state abrogate le contestatissime leggi anti-protesta. L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha deciso di non adottare, almeno per ora, alcuna sanzione nei confronti dell'Ucraina. Ma nel rapporto approvato questa mattina a larghissima maggioranza (114 sì su 161 presenti) i parlamentari hanno chiesto al Comitato dei ministri di "rafforzare" una procedura di monitoraggio specifica sul Paese e sull'inchiesta sugli incidenti avvenuti e di "riesaminare il programma di cooperazione con l'Ucraina al fine di assicurare che le cause dell'attuale crisi politica siano adeguatamente risolte". Inoltre, se continueranno le violazioni dei diritti umani o se la protesta di piazza Maidan sarà bloccata con l'uso della forza, nella sessione d'aprile i parlamentari considereranno la sospensione del diritto di voto per i colleghi ucraini.

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