giovedì 19 maggio 2022
Il segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede ha incontrato anche autorità di governo e rappresentanti delle Chiese cristiane. Il Vaticano cerca di mantenere contatti anche con Mosca
Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, a Kiev durante un incontro

Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, a Kiev durante un incontro - Ansa

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"Continuate ad essere coraggiosi e forti, e l'Ucraina risorgerà". Ha pronunciato parole di incoraggiamento monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, rivolgendosi ai
rifugiati ospitati al Centro di San Giovanni Paolo II di Leopoli.

Dopo gli incontri ufficiali, monsignor Gallagher, che si trova in Ucraina per una visita di alcuni giorni, accompagnato dall'arcivescovo cattolico latino monsignor Mechyslav Mokshytsky, dall'ambasciatore dell'Ucraina presso la Santa Sede, Andriy Yurash, e dal capo dell'amministrazione militare regionale di Leopoli, Maksym Kozytsky, ha visitato due centri per sfollati interni: uno presso la parrocchia di San Giovanni Paolo II a Sokilnyky e il secondo presso il monastero di San Giuseppe.

Il rappresentante della diplomazia vaticana - si legge in una nota dell'arcidiocesi cattolica di Leopoli - ha parlato con gli ucraini che "hanno perso casa e lavoro a causa della guerra e non hanno più un posto dove tornare". Le persone hanno condiviso, anche con grande commozione, le loro storie, spesso molto drammatiche.

"Cari fratelli e sorelle - ha detto Gallagher -, "è una grande gioia per me essere qui con voi oggi. Sono venuto in Ucraina per conto di Papa Francesco. Essendo qui solo da poche ore, ho visto la vostra sofferenza, ma anche il grande coraggio del popolo ucraino. Sono venuto per portarvi le parole di sostegno del Santo Padre e per esprimere la nostra solidarietà. Spero che con la fede in Cristo presente qui in mezzo a voi e con il sostegno del mondo intero, supererete tutte le difficoltà. Papa Francesco vi manda la sua benedizione; sa di tutti gli orrori accaduti in Ucraina negli ultimi due mesi. Sa anche che siete un popolo forte e nobile. Preghiamo per coloro che sono morti e per coloro che, come voi, hanno perso la casa.
Continuate ad essere coraggiosi e forti, e l'Ucraina risorgerà".

"Possano i vostri figli crescere forti, fedeli e belli. Tutto il mondo cattolico sta pregando per voi. Siamo tutti con il popolo ucraino, siamo con voi!".

A Solonets, la piccola delegazione è stata accolta dalla badessa del monastero di San Giuseppe, suor
Bernadette, che ha mostrato come vivono i rifugiati nel monastero e come "sono diventati membri della loro famiglia benedettina".

"Oggi sono qui, cari fratelli e sorelle in Cristo - ha detto Gallagher -, per dirvi che papa Francesco è testimone della sofferenza del popolo ucraino durante questa guerra e ha condannato la guerra tante, tante volte". Al termine della visita, l'arcivescovo ha ringraziato la comunità benedettina per aver accolto gli sfollati interni e ha benedetto tutti.

Il capo della diplomazia vaticana si andato anche a Kiev per incontrare i responsabili delle chiese cattoliche di entrambi i riti e funzionari di governo.

«Papa Francesco pronto a fare tutto il possibile»​

"La Santa Sede e lo stesso Santo Padre sono disposti a fare tutto quello che è possibile, la Santa Sede continua la sua attività diplomatica con contatti con le autorità ucraine e anche tramite l'ambasciata della Russia presso la Santa Sede abbiamo qualche contatto con Mosca".

Lo afferma, in una intervista a Vatican News, l'arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. "La Santa Sede vorrebbe continuare ad incoraggiare l'invio di aiuti umanitari e allo stesso tempo sensibilizzare la comunità internazionale e questo è sempre necessario", dice il prelato. "Purtroppo in ogni conflitto, lo abbiamo visto anche in Siria o in Libano con i tanti problemi che ha avuto, dopo un pò di tempo subentra la stanchezza anche nel sostenere un popolo in difficoltà. La stanchezza arriva anche per il fatto che non si trova la soluzione, che le cose vanno avanti per lungo tempo, così quello che noi cerchiamo di fare, quello che il Papa ha fatto è avviare tanti interventi, diversi momenti di preghiera e tanti appelli per la fine della guerra in Ucraina, continueremo in questa direzione".



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