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Una donna cammina accanto a un edificio non residenziale colpito nella notte a Kiev, capitale dell'Ucraina - Reuters
I droni e i missili russi sono tornati a colpire la capitale ucraina, Kiev, e Odessa, la città sul Mar nero che dista dalla capitale 400 chilometri. Le autorità locali hanno definito l'attacco «massiccio», il presidente ucraino Zelensky ha detto che è stato uno dei più grandi sulla capitale dall'inizio della guerra e le forze armate hanno parlato di 315 droni e 7 missili, la maggior parte diretti proprio a Kiev.
Le prime esplosioni sono arrivate durante la notte: i sistemi di difesa aerea si sono attivati, ma diversi distretti della capitale sono stati colpiti, come mostrano le immagini che arrivano da Kiev. Alcune automobili sono andate in fiamme, i detriti di un drone sono caduti sul terreno di una scuola e diversi incendi sono scoppiati in edifici residenziali e non. Quattro persone sono rimaste ferite e portate in ospedale, mentre la maggior parte dei cittadini ha passato la notte nei rifugi antiaerei su indicazione delle autorità.
A Odessa due persone sono morte e altre quattro sono state ferite, secondo quanto riporta il The Kyiv Indipendent. Nell'attacco sono state colpite anche strutture sanitarie: «L'edificio amministrativo di un pronto soccorso è stato completamente distrutto - ha detto il governatore di Odessa Oleh Kiper - C'è un incendio, le ambulanze sono state danneggiate. Non ci sono feriti tra il personale». Anche una seconda struttura sanitaria è stata colpita e danneggiata: è un ospedale ostetrico, che è stato evacuato. Non ci sono feriti tra il personale o i pazienti.
«I missili russi abbattono gli sforzi degli Stati Uniti e di altri Paesi nel mondo per costringere la Russia alla pace» ha scritto Zelensky sul suo account X. E poi ha chiesto «azioni concrete» per fermare gli attacchi: «È fondamentale che la risposta a questo e ad altri simili attacchi russi non sia il silenzio del mondo, ma un'azione concreta. Un'azione da parte dell'America, che ha il potere di costringere la Russia alla pace. Un'azione da parte dell'Europa, che non ha altra alternativa che essere forte».
I droni di questa notte sono stati lanciati poche ore dopo un altro attacco record della Russia: ieri, contro l'Ucraina sono state lanciate 499 armi aeree, che Kiev ha dichiarato di avere per la maggior parte neutralizzato.