giovedì 4 ottobre 2012
​Il Parlamento ha approvato la richiesta di Erdogan. "Ma non è un atto di guerra" precisa il vicepremier Atalay. Intanto però l'esercito bombarda postazioni oltreconfine.
L'intervento della Turchia non spezzerebbe la spirale di violenza di Luigi Geninazzi
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Si alza la tensione tra Turchia e Siria, dopo che l'esercito di Damasco aveva ​bombardato un villaggio oltreconfine provocando la morte di cinque persone. Il parlamento di Ankara, riunito a porte chiuse, ha approvato la mozione presentata dal premier Recep Tayyip Erdogan ed ha autorizzato per un anno possibili operazioni militari turche in Siria. Intanto la Turchia ha risposto bombardando postazioni siriane. Nella mozione al parlamento Erdogan ha indicato che la crisi siriana "mette in pericolo la stabilità e la sicurezza nella regione" e mette a rischio la sicurezza nazionale della Turchia. Il vicepremier turco Besir Atalay ha comunque chiarito che "non è una mozione per la guerra", sottolineando che la Turchia non vuole una guerra con la Siria: il voto del parlamento di Ankara vuole solo avere un carattere dissuasivo. MOSCA: DAMASCO DICHIARI CHE È STATO SOLO INCIDENTEIl ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha chiesto oggi a Damasco di dichiarare pubblicamente che il colpo di mortaio sparato dal territorio siriano in quello turco è stato un incidente e che non si ripeterà."Attraverso il nostro ambasciatore in Siria, abbiamo parlato alle autorità siriane le quali ci hanno assicurato che quanto accaduto al confine con la Turchia é stato un tragico incidente e che non si accadrà di nuovo", ha dichiarato il capo della diplomazia russa da Islamabad. "Pensiamo che è di fondamentale importanza per Damasco dichiararlo ufficialmente", ha aggiunto.TERZI, LEGITTIMA RICHIESTA ANKARA AD ATTACCOLa richiesta di autorizzazione al parlamento turco ad operazioni militari oltre confine "é una valutazione che dà il governo di Ankara e credo che sia perfettamente legittimato a chiederla". Lo ha detto il Ministro degli Esteri Giulio Terzi. "Fino ad ora si è rimasti nell'ambito dell'articolo 4 sul piano della concertazione politica fra paesi dell'Alleanza, ma anche nel Consiglio Nato di questa notte è stato riaffermato il principio della indivisibilità della sicurezza, al quale i membri dell'Alleanza tengono molto", dice il ministro degli Esteri Giulio Terzi.

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