venerdì 8 febbraio 2013
​Oggi i funerali di Chokri Belaid, confermato lo sciopero generale. Ieri Ennahda boccia la proposta del premier Jebali un esecutivo tecnico e migliaia di persone hanno manifestato nella capitale, davanti alla sede del ministero degli Interni. Un morto a Gafsa.
Ombre afghane sul Nord Africa di Giulio Albanese
INTERVISTA Il leader repubblicano Majed Hadj: «Non è solo violenza spontanea»
L'islam moderato e la «tentazione» della via violenta
COMMENTA E CONDIVIDI
​È ormai scontro frontale all’interno di Ennahda. La proposta del premier Hamadi Jebali di un governo tecnico per garantire l’unità nazionale e approvare rapidamente la Costituzione, è contestato dallo stesso Gannouchi, il leader storico del partito di maggioranza relativa.Una crisi politica – dopo l’omicidio di Chokri Belaid, leader storico del Fronte nazionale – che sembra avvitarsi su se stessa esponendo ad ogni rischio il fragile assetto della nuova Tunisia, due anni dopo la fuga di Ben Ali ancora più afflitta da disoccupazione e recessione. La confusione politica, alla vigilia dei funerali di Belaid, è generale. Il portavoce di Ennahda, Abdelhamid Jelassi, uomo vicino a Rached Gannouchi, ha dichiarato che il partito «non è d’accordo» con il suo premier e che il Paese non necessita di un «governo di competenze», ma di un esecutivo che conti «figure politiche». Per questo Ennahda continua le trattative per la «formazione di una coalizione di governo».Il premier Jebali in tv aveva precisato di «non essersi consultato» prima di prendere questa decisione «né con i partiti al potere e né con l’opposizione», ma solo «con la sua coscienza davanti a Dio e al popolo». A sera una nota del presidente Moncef Marzouqi, contestava la decisione di Jebali, di sostituire a quello attuale un governo fatto di tecnici. La proposta di sciogliere l’Assemblea costituente, precisava Marzouki, si configurerebbe come un colpo di Stato.Intanto è sempre più chiara la matrice islamista dell’agguato di mercoledì mattina a Chokri Belaid. Su alcuni siti islamici tunisini sono comparse delle frasi che inneggiano all’uccisione di Chokri Belaid. A denunciarlo è stato uno degli esponenti del Fronte popolare, l’avvocato Abdennaceur Aouini. Chokri Belaid viene esplicitamente indicato come il capofila dei «kouffars», i miscredenti. Intanto, dopo un interrogatorio di alcune ore, è stato arrestato l’autista di Chokri Belaid, subito sospettato di aver collaborato con i killer.Tutti particolari che non possono che alzare la tensione in vista dei funerali di oggi. Nonostante il tempo inclemente ieri in migliaia hanno accompagnato il feretro di Chokri Belaid dall’obitorio all’abitazione dei genitori, a Djebel Jelloud, nella prima periferia sud di Tunisi. Oggi il feretro, dopo la preghiera del pomeriggio, si muoverà dall’abitazione dei genitori per raggiungere il cimitero di Djellaz, il più importante della capitale. Confermato lo sciopero generale mentre il fratello della vittima, Abdel Majid, si è detto categoricamente contrario alla partecipazione di esponenti del partito islamista Ennahda ai funerali. Gruppi islamici hanno diffuso su Internet l’invito a non esprimere condoglianze per la morte di Belaid, considerato un «apostata» e «infedele» contro cui avrebbero anche emesso una "fatwa" secondo cui non merita di essere sepolto in un cimitero islamico.Ma l’ordine pubblico, nonostante un vertice ad hoc con il presidente Marzouki, già ieri stava scappando di mano: centinaia di persone, simpatizzanti del Partito dei patrioti democratici, di cui Chokri Belaid era il leader, hanno manifestato per ore su avenue Bourghiba, a poche centinaia di metri dal ministero dell’Interno chiedendo le dimissioni del governo. La manifestazione si è trasformata in una sassaiola dispersa con il lancio di lacrimogeni dalla polizia che ha pure compiuto numerosi arresti. Scontri violenti tra i manifestanti e la polizia anche a Gafsa, capoluogo del distretto minerario della Tunisia. Gli agenti hanno effettuato un fitto lancio di granate lacrimogene per rispondere al lancio di bottiglie molotov: un ragazzo, secondo radio Mosaique, sarebbe rimasto ucciso. Pure la sede di Siliana di Ennahda e il palazzo del governatorato di Jendouba, sono stati presi d’assalto.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: