venerdì 15 maggio 2009
La zona di sicurezza, dove trovano rifugio i leader dei ribelli tamil, è in fiamme, e ci sono durissimi scontri con l'esercito cingalese. Notizie contrastanti sui civili intrappolati: secondo i tamil ci sarebbero centinaia di morti, per l'esercito saranno tutti liberati entro 48 ore.
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L'intera "zona di sicurezza" dello Sri Lanka nord-occidentale dove è trincerato l'Esercito di liberazione delle Tigri Tamil (Ltte) «è in fiamme» dalle prime ore di oggi, secondo quanto riportato dall'agenzia delle Tigri tamil, Tamilnet. Secondo i ribelli si tratta di una massiccia offensiva militare dell'esercito cingalese, che peraltro ha promesso di liberare i civili intrappolati nella zona entro 48 ore.Diversa è la versione dell'esercito secondo cui c'è stata ieri sera una forte esplosione nella zona di sicurezza, di origine non precisata. "I soldati - dice il sito on line Lankaweb - hanno udito intorno alle 18,30 l'esplosione e dopo hanno osservato una densa colonna di fumo nero levarsi per 200 metri nel cielo. Dopo lo scoppio tutte le comunicazioni radio fra le unità dell'Ltte sono state sospese".Notizie ancora più contrastanti riguardo la sorte dei civili intrappolati nella zona dove, presumibilmente, ci sono scontri durissimi. Secondo i tamil «centinaia di civili sono stati in un massacro causato dalle forze armate cingalesi (Sla)». «I bombardamenti militari - scrive l'agenzia tamil - stanno distruggendo tutte le strutture all'interno della minuscola  fascia costiera che è densamente popolata da decine di migliaia  di persone». Il 75% della gente, prosegue Tamilnet, «è nascosta nei  bunker mentre intensi combattimenti sono in corso». Inoltre, «centinaia di civili sono uccisi o mutilati nel massacro causato dalle Sla che cercano di entrare nella restante parte della cosiddetta "safety zone" prima della pubblicazione (domani) dei risultati ufficiali delle elezioni in India».Secondo l'esercito, invece, nella zona dell'esplosione c'erano circa 5mila civili che sono riusciti a fuggire. Da mesi le forze armate dello Sri Lanka hanno circondato le posizioni delle Tigri Tamil che da quasi 30 anni lottano per uno stato indipendente, mentre ieri il presidente della repubblica Mahinda Rajapaksa, in visita in Giordania, ha assicurato che "da qui a 48 ore migliaia di civili saranno liberati dalle grinfie delle Tigri Tamil". Per quanto riguarda la fuga dei 5.000 civili, il comunicato conclude sostenendo che essa è stata possibile dopo che l'esercito è riuscito ad aprire alcuni stretti passaggi nella piccola fascia di terra ancora occupata dalla guerriglia.
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