mercoledì 5 agosto 2015
​Un tribunale di Khartoum ha disposto il rilascio dopo 8 mesi di prigione. Arrivati dal Sudan del Sud, erano accusati di spionaggio e rischiavano la condanna a morte.
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Un tribunale di Khartum ha disposto la liberazione dei 2 sacerdoti evangelici sud-sudanesi in carcere con l'accusa di spionaggio e crimini contro lo Stato. I due rischiavano la pena di morte. I reverendi Yat Michael e Peter Yen erano stati arrestati a Khartum rispettivamente nel dicembre 2014 e lo scorso gennaio. Su di loro pendevano 8 accuse. Il giudice li ha trovati colpevoli ciascuno di un capo d'accusa, ma ne ha disposto il rilascio ritenendo che avessero già scontato la condanna relativa. "Sono stati in prigione abbastanza a lungo", ha detto il giudice Ahmed Ghaboush restituendo ai sacerdoti i telefoni cellulari e i computer portatili che erano stati requisiti. Fuori dal tribunale, i familiari dei due sacerdoti sono scoppiati in lacrime di gioia, mentre amici e simpatizzando cantavano "Alleluja". I due sacerdoti, che hanno scontata quasi otto mesi di carcere, sono stati ritenuti colpevoli rispettivamente di disturbo della quiete pubblica, Michael, e di avere messo in piedi un'organizzazione criminale, Yen. Il processo è stato seguito da displomatici stranieri. Al momento della sentenza era presente l'inviato degli Stati Uniti per le libertà religiose nel mondo, David N. Saperstein. Michael era stato arrestato dai potenti servizi di intelligence sudanesi dopo avere tenuto un sermone in un chiesa nella zona nord di Khartoum. Yan era stato arrestato, sempre dai servizi, mentre era in visita a Khartoum e si informava sulla sorte di Michael. Entrambi appartengono alla Chiesa evangelica presbiteriana sud-sudanese. Il loro processo era stato aperto il 19 maggio. Per i 2 sacerdoti si era mobilitata l'ong Italians for Darfur, guidata da Antonella Napoli. Lo scorso febbraio aveva denunciato il caso in audizione al Senato, con l'avvocato Alnour, durante la presentazione del "Rapporto sul Sudan 2014/2015". Aveva quindi promosso una petizione per la liberazione, che ha raccolto 70 mila firme. Seguirono le iniziative di alcuni parlamentari, tra cui l'interrogazione presentata dal senatore Luigi Manconi a maggio e la risoluzione di condanna approvata dal Parlamento europeo, a giugno, su iniziativa di Gianni Pittella.  Il Sud Sudan, che si è staccato dal Sudan nel luglio 2011, ha una popolazione in gran parte cristiana o animista, a differenza del Sudan che è uno Stato musulmano sunnita.
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