lunedì 20 agosto 2012
​Scade oggi l'ultimatum della società mineraria “Lomin” ai lavoratori in sciopero dopo la strage dei 34 colleghi che sono caduti sotto i colpi di fucile della polizia. I manifestanti: «È un insulto pensare che possiamo tornare al lavoro mentre molti di noi sono morti». Ma il 27% è tornato al lavoro. E il presidente Zuma proclama una settimana di lutto nazionale. 
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Solo il 27% dei lavoratori della miniera della società Lonmin a Marikana (Sudafrica) in sciopero da 11 giorni, è tornato al lavoro. Tutti gli altri non si sono piegati al ricatto della società e hanno continuato la protesta. I sindacati hanno fatto sapere di essere ancora in riunione per decidere il da farsi, mentre un migliaio di persone si sono raccolte vicino alla miniera rifiutandosi di entrare e accusando la direzione di mancanza di sensibilità per aver chiesto il ritorno al lavoro mentre sono ancora in lutto per i compagni uccisi. Scade oggi, infatti, l'untimatum imposto dalla Lomin (terzo produttore mondiale di platino) ai minatori sudafricani in sciopero per riprendere il lavoro dopo la strage dei 34 che manifestavano caduti sotto i colpi di fucile della polizia. "L'ultimatum finale è stato spostato a lunedi 20 agosto dopo i fatti di giovedì scorso", ha detto Gillian Findlay portavoce della multinazionale britannica che a Marikana detiene il 12% della propria produzione di platino, metallo prezioso di cui il Sudafrica ha l'80% delle riserve mondiali. "Per i minatori - ha spiegato - è un'ultima chance di riprendere il lavoro o di esporsi ad un possibile licenziamento". Alcuni minatori in sciopero hanno dichiarato che non intendono tornare in miniera in segno di rispetto verso i colleghi uccisi dalla polizia e se la direzione di Lonmin non risponderà alle loro rivendicazioni salariali. "È un insulto pensare che possiamo tornare al lavoro mentre molti di noi sono morti e tanti sono stati feriti", ha detto Zachariah Mbewu dicendosi certo che nessuno dei minatori si presenterà al lavoro.Negli scontri con la polizia del 167 agosto sono stati uccisi 34 manifestanti, 78 sono stati feriti e 259 arrestati. Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta. le forze dell'ordine sostengono di aver agito per "legittima difesa". Il presidente sudafricano, Jacob Zuma, ha proclamato una settimana di lutto nazionale, da oggi a domenica prossima, in memoria delle 44 persone uccise, tra cui 34 minatori, in scontri avvenuti alla miniera di Marikana. "La nazione è sotto shock e nel dolore", si legge nella nota della presidenza che annuncia la settimana di lutto in memoria delle "44 persone uccise negli incidente di Marikana". Prima del massacro di giovedì scorso, dieci persone, tra cui due poliziotti, erano morte in scontri alla stessa miniera di Marikana.
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