lunedì 11 maggio 2009
Nuova strage di civili nel weekend, a causa dei bombardamenti dell'esercito di Colombo. Allarme del portavoce della Nazioni Unite Gordon Weiss: «L'orrore che ci aspettavamo sta diventando realtà».
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"Un bagno di sangue": questo l'allarme lanciato dalle Nazioni Unite nel descrivere la situazione nella parte settentrionale dello Sri Lanka. Nel corso del fine settimana almeno 378 civili sarebbero rimasti uccisi nei bombardamenti dell'esercito di Colombo, mentre un portavoce dell'Onu denuncia la morte di 100 bambini. È stato un medico che lavora nella zona del conflitto a parlare dei corpi di 378 persone trasportati nel suo ospedale e di altri 1.122 feriti. Secondo la stessa fonte, citata dalla Bbc, apparentemente dalle zone sotto controllo del governo è partito un attacco con armi pesanti contro una zona a maggioranza civile sotto controllo dei ribelli separatisti. E, sempre in riferimento all'uccisione di tanti civili nel corso del fine settimana, il portavoce delle Nazioni Unite a Colombo, Gordon Weiss, ha denunciato la morte di oltre 100 bambini. L'Onu, ha detto, "aveva messo in guardia contro uno scenario da bagno di sangue": gli eventi del fine settimana scorso, ha affermato, dimostrano che "il bagno di sangue è diventato realtà".   Secondo gli osservatori delle Nazioni Unite, sono ancora circa 50.000 le persone intrappolate nella striscia di tre chilometri quadrati in cui l'esercito ha stretto i ribelli Tamil nell'atto finale di una guerra che, cominciata nel 1983, ha provocato la morte di almeno 70.000 persone in 26 anni.

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