martedì 27 luglio 2010
La decisione è stata presa oggi dai leader dell'Unione africana riuniti a Kampala, Uganda. Verrà rafforzato il contingente della missione "Amisom" che conta, attualmente, 6.300 soldati ugandesi e del Burundi. L'Unione europea ha stanziato 35 milioni di euro per sostenere le attività umanitarie nel Paese del Corno d'Africa.
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I leader dell'Unione africana, riuniti nel 15esimo vertice dell'Unione africana che si sta tenendo a Kampala in Uganda, hanno deciso di rafforzare la missione di pace "Amisom" dispiegata in Somalia, inviando un contingente di altri duemila soldati. Lo ha annunciato la "Kenya Broadcasting Corporation" nella sua versione online.  Attualmente sono impiegati in Somalia circa 6.300 soldati, un contingente di peacekeeper formato da truppe ugandesi e del Burundi. Resta ancora aperto però il nodo sulle regole di ingaggio e sulla possibilità che i soldati del contingente "Amisom" possano essere impegnati anche in combattimenti contro gli insorti islamici e non solo a scopo di difesa. La missione dell'Unione africana è stata dispiegata nel Paese del Corno d'Africa a partire dal 2007. Tra i suoi compiti la protezione del fragile governo provvisorio somalo del presidente Sharif Sheikh Ahmed da parte degli attacchi dei ribelli Shabaab, legati ad al Qaeda. DALLA COMMISSIONE EUROPEA, 35 MILIONI DI EUROOggi la Commissione europea ha annunciato un finanziamento di 35 milioni di euro a sostegno delle attività umanitarie in Somalia. Nonostante l'estrema precarietà dei livelli di sicurezza in un paese afflitto da 18 anni di guerra civile e di instabilità politica, la Commissaria europea per gli Affari umanitari, Kristalina Georgevia ha giustificato la scelta di sbloccare nuovi aiuti con la necessità di assistere un popolo somalo allo stremo. «Numerosi somali muoiono in silenzio per mancanza di cibo e di cure sanitarie - ha dichiarato Georgevia - Nonostante le condizioni difficili che ostacolano le attività umanitarie, non possiamo abbandonarli».Secondo i dati più recenti, circa 3,2 milioni di persone cioè il 42% della popolazione somala hanno un bisogno urgente di assistenza umanitaria. Oltre al conflitto armato che oppone il governo di transizione federale (Tfg) a i gruppi islamisti Shebab legati ad Al Qaeda, la Somalia è afflitta da cicli regolari di siccità, inondazioni e epidemie. Nonostante la presenza di oltre 6mila soldati della missione di pace africana (Amisom), principalmente dispiegati nella capitale Mogadiscio, le organizzazioni umanitarie sono confrontate a continui pericoli che limitano fortemente la consegna degli aiuti destinati ai cittadini somali.
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