giovedì 23 agosto 2012
​In Siria si continua a combattere ad Aleppo e attorno a Damasco mentre gli osservatori dell'Onu completano il ritiro. Almeno 60 persone sono state uccise oggi, di cui 48 erano civili. Le truppe governative hanno ripreso a bombardare la capitale.
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In Siria si continua a combattere ad Aleppo e attorno a Damasco mentre gli osservatori dell'Onu completano il ritiro, dopo che da lunedì era scaduto il loro mandato. L'ultimo scaglione di 150 osservatori dell'Unsmis, la missione di supervisione delle Nazioni Unite, lascia il Paese insieme al comandante, il generale senegalese Babacar Gaye.Intanto in tutta la Siria si continua a morire, con almeno 60 persone uccise solo oggi, di cui 48 civili, che sono andate ad aggiungersi alle 200 vittime delle ultime 24 ore, 189 delle quali non erano belligeranti. L'epicentro delle violenze rimangono Damasco e il suo circondario. Le truppe lealiste hanno ripreso a bombardare pesantemente la città, specie i quartieri meridionali martellati a tappeto già ieri. Un po' in tutta la capitale siriana sono in corso scontri tra ribelli e governativi. Questi ultimi hanno effettuato una nuova incursione nel sobborgo di Kafr Souseh, la seconda in due giorni, e stanno compiendo rastrellamenti casa per casa e ulteriori arresti di massa. Daraya, appena una quindicina di chilometri a sud-ovest, è stata bombardata per 24 ore consecutive. Concluso il fuoco di sbarramento, all'alba truppe di terra appoggiate da mezzi corazzati sono entrate nell'abitato: già quindici i morti.Intanto, nonostante un cessate-il-fuoco teoricamente in vigore da mercoledì pomeriggio, sono ripresi i combattimenti a Tripoli, nel nord del Libano, lungo i due versanti di via Siria: l'arteria, una sorta di linea verde segna il confine tra i quartieri di Bab el-Tebabneh e Jabal Mohsen, abitati rispettivamente da sunniti e da alauiti, per ragioni di comunanza confessionale gli uni schierati con i ribelli siriani e gli altri con il regime di Bashar al-Assad. Una persona è stata uccisa, con il totale dei morti salito a 13.Sul piano diplomatico si è tenuta ad Ankara la prima riunione di "pianificazione operativa" tra Stati Uniti eTurchia per accelerare la caduta del regime di Assad, come preannunciato l'11 agosto scorso dal segretario di Stato americano Hillary Clinton e dal ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu. Le due delegazioni studieranno le misure da adottare in comune.Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha riferito che l'Italia sta valutando "la fornitura all'opposizione" sirianadi "strumenti di comunicazione utili per poter prevenire attacchi contro civili".
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