venerdì 23 aprile 2021
Sale la tensione durante il Ramadan: un centinaio di feriti e 50 arresti
Gli scontri alla Porta di Damasco, a Gerusalemme

Gli scontri alla Porta di Damasco, a Gerusalemme - Ansa

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Da anni non si vedevano scontri così duri a Gerusalemme tra arabi e ultrà ebrei. La tensione era già molto forte in città: è Ramadan, e i palestinesi protestano da giorni contro le restrizioni sanitarie che limitano l’accesso alla Spianata delle Moschee.

Il controllo dei documenti dei palestinesi all'ingresso alla Spianata delle Moschee durante il secondo venerdì di Ramadan

Il controllo dei documenti dei palestinesi all'ingresso alla Spianata delle Moschee durante il secondo venerdì di Ramadan - Ansa

Inoltre, sui social stanno circolando video contrapposti: da una parte le immagini di aggressioni avvenute nei giorni precedenti ad ebrei ortodossi, dall’altra filmati che mostrato aggressioni contro i palestinesi. Quando l’altra notte, nella zona intorno alla Porta di Damasco (punto di ritrovo dei palestinesi durante il Ramadan), gli ultrà ebrei hanno indetto una manifestazione al grido di «Morte agli arabi», la violenza è esplosa. La polizia è intervenuta con i cannoni ad acqua. Sono 105 i palestinesi rimasti feriti. Feriti anche 20 agenti. Una cinquantina i dimostranti arrestati.

L'intervento delle Forze di sicurezza israeliane alla Porta di Damasco a Gerusalemme

L'intervento delle Forze di sicurezza israeliane alla Porta di Damasco a Gerusalemme - Ansa


Il sindaco di Gerusalemme, Moshe Lion, ha detto di essere «impegnato da giorni nel dialogo con i rappresentanti dei rioni arabi» per fermare la spirale di violenza, e ha rivolto un appello alla calma. Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato l’accaduto, accusando però il governo israeliano di essere «pienamente responsabile di questo grave deterioramento».

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