venerdì 17 luglio 2015
​Lo conferma l'arcivescovo greco-melchita di Bosra e Hauran all'Agenzia Fides. Era in auto con un collaboratore, anch'egli sequestrato. Stava andando a celebrare la messa domenicale.
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"Posso confermare che padre Antoine Boutros e il suo collaboratore Said Al-Abdun, scomparsi da domenica scorsa, sono stati effettivamente fermati e sequestrati da uno dei tanti gruppi armati ribelli che si muovono nella zona. Dal momento della scomparsa non abbiamo notizie di loro, né ci sono arrivate richieste da parte dei rapitori". Così monsignor Nicolas Antiba, arcivescovo greco-melchita di Bosra e Hauran, in Siria, conferma all'Agenzia Fides l'ipotesi del rapimento del sacerdote e del suo collaboratore.L'ipotesi era circolata fin dalle prime ore successive alla sparizione di padre Antoine e di Said. I due, a bordo di un'autovettura, erano in viaggio dalla città di Shahba a quella di Sama Hinadat, dove padre Antoine avrebbe dovuto celebrare la messa domenicale. Il sacerdote greco-melchita Antoine Boutros, 50 anni, sposato e padre di una figlia, parroco della chiesa di San Filippo Apostolo nella città di Shahba (50 miglia a sud-est di Damasco), è conosciuto anche per le iniziative caritative e umanitarie da lui coordinate nella provincia siriana di Suwayda, e per aver contribuito a mantenere in quell'area una relativa pace civile, coinvolgendosi in operazioni di mediazione tra le diverse fazioni in lotta. "Tutti i venti sacerdoti dell'arcidiocesi sono operatori di pace, e cercano sempre di lavorare per la riconciliazione e a vantaggio di tutti, nella situazione di sofferenza e dolore vissuta dal popolo siriano", sottolinea l'arcivescovo Antiba.
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