mercoledì 12 marzo 2025
Il presidente Rebelo de Sousa ha incontrato Montenegro, dimessosi ieri dopo un voto di sfiducia e i capi di altre formazioni politiche. Sarà la terza chiamata alle urne in tre anni
Il primo ministro uscente portoghese, Luis Montenegro

Il primo ministro uscente portoghese, Luis Montenegro - ANSA

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Dopo la caduta del governo, il Portogallo appare destinato a elezioni anticipate da tenersi l'11 maggio, la terza chiamata alle urne in tre anni. È l'orientamento emerso dai colloqui avuti con i principali leader di partito con il presidente, Marcelo Rebelo de Sousa, ha spiegato ai cronisti Luis Montenegro, primo ministro uscente.
Rebelo de Sousa oggi ha incontrato Montenegro, dimessosi ieri dopo un voto di sfiducia, e i capi di altre formazioni politiche, a partire dai socialdemocratici, principale forza di opposizione, e dall'estrema destra di Chega. Montenegro ha chiesto elezioni "il prima possibile" e ha affermato che "ci sono in campo tutte le condizioni" per tenerle "l'11 maggio". Il presidente portoghese deciderà tra domani e dopodomani se provare a formare un nuovo governo e andare al voto. Quest'ultima appare l'opzione più probabile: era stato lo stesso Rebelo de Sousa a menzionare l'11 e il 18 maggio come probabili date per le urne e, quando nel novembre 2023 il premier socialista Antonio Costa si dimise per le accuse di traffico di influenze, il presidente scelse le elezioni anticipate. Costa, che ha sempre negato di aver commesso irregolarità, e oggi presidente del Consiglio Europeo.

La controversia che ha portato Montenegro, capo del raggruppamento conservatore Alleanza Democratica, a lasciare la guida dell'esecutivo è partita da una società di servizi di proprietà di sua moglie e dei suoi figli che ha contratti con diverse aziende private, tra cui una con concessioni statali. L'ex primo ministro ha affermato che l'azienda di famiglia sarebbe ora di proprietà esclusiva dei suoi figli, ma l'opposizione ha chiesto ulteriori dettagli e poi messo ai voti una mozione di sfiducia.
Secondo un sondaggio pubblicato ieri dal quotidiano Diario de Noticias, i socialisti sono in vantaggio nelle intenzioni di voto con il 30,8% dei consensi. Seguono l'Alleanza Democratica al 25,8% e Chega al 17%.

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