mercoledì 28 dicembre 2011
​Silenzio radio, nessun contatto: sono ore di attesa per i familiari dell'equipaggio della nave Ievoli sequestrata, ieri mattina all'alba, da un gruppo di pirati al largo delle coste dell'Oman.
I pirati sono un sintomo, la malattia si chiama Somalia di Fabio Carminati
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Silenzio radio, nessun contatto: sono ore di attesa per i familiari dell'equipaggio della nave Ievoli sequestrata, ieri mattina all'alba, da un gruppo di pirati al largo delle coste dell'Oman. Diciotto vite in mano a un gruppo di banditi. Sei gli italiani, tutti di origine siciliana. E per adesso ancora nessuna comunicazione."La notte è trascorsa senza contatti - dice Gennaro Ievoli, vicepresidente della Marnavi spa, società napoletana di trasporti marittimi e proprietaria della nave sequestrata - C'è ancora silenzio radio e dalla nostra esperienza sappiamo che i prossimi contatti non ci saranno prima del terzo, quarto giorno".Sono del comandante Agostino Musumeci le ultime parole trasmesse dalla radio di bordo della Ievoli. L'ufficiale ieri, come riferito dall'armatore della società navale, era riuscito a dare l'allarme e a fornire rassicurazioni sulle condizioni dell'equipaggio.Ora resta l'attesa. Sono 18 i componenti dell'equipaggio: sei siciliani, cinque ucraini e sette indiani. Per le loro famiglie, la Marnavi spa ha organizzato un team di supporto che li seguirà durante tutto l'evolversi di questa vicenda."Resteremo sempre al loro fianco - dice Ievoli - E siamo tranquilli perché siamo sicuri che li tireremo fuori".
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