mercoledì 4 settembre 2019
Monsignor Rolando Santos, vescovo di Alotau-Sideia, oggi comparirà in tribunale. Ha accusato una task force della polizia di aver dato alle fiamme 19 abitazioni in maniera illegale
Monsignor Rolando Santos, vescovo di Alotau-Sideia in Papua Nuova Guinea

Monsignor Rolando Santos, vescovo di Alotau-Sideia in Papua Nuova Guinea

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Monsignor Rolando Santos, vescovo di Alotau-Sideia in Papua Nuova Guinea, è stato fermato e interrogato dalla polizia locale e domani, dopo essere stato rilasciato su cauzione, dovrà comparire in tribunale insieme al segretario locale dell’educazione cattolica. Non è chiaro se e quali accuse siano state mosse contro monsignor Santos, che da parte sua aveva appena denunciato un raid compiuto da una task force della polizia contro il “Daga compound” di Alotau.

Alle 3 del mattino di domenica scorsa, ha riferito il vescovo, la task force ha fatto irruzione nel compound dando alle fiamme 19 abitazioni, senza alcun preavviso o ordine di un giudice. Una delle abitazioni apparteneva proprio al segretario dell’educazione cattolica. La polizia (secondo fonti locali gli agenti erano ubriachi e avevano fumato marijuana) ha accusato gli abitanti di dare rifugio a criminali, accusa negata dai residenti, che sostengono invece di dare aiuto ai bisognosi. Alcuni residenti sostengono che l’accusa contro di loro sia solo un modo per allontanare gli abitanti da una zona in cui hanno vissuto per oltre 60 anni. Il comandante provinciale della polizia ha in seguito sostenuto di non essere a conoscenza del raid dei suoi uomini né di quali poliziotti siano coinvolti.

Monsignor Santos ha sottolineato che è compito della task force della polizia, impegnata in questi mesi nella caccia a gang criminali locali, di combattere la criminalità ma che gli agenti “devono agire secondo la legge”.


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