
L'incontro della delegazione haitiana con Papa Francesco - Maddalena Boschetti
Il Papa dei deboli e dei crocifissi, degli innocenti feriti dalla Storia. Così è stato definito in questi giorni Papa Francesco. Parole che si possono verificare guardando al suo legame con i luoghi più martoriati della terra. Tra cui, come da settimane proviamo a raccontare con la nostra campagna, anche Haiti.
«Papa Francesco è stato vicino ad Haiti non solo pubblicamente, ma anche in tante occasioni lontane dai riflettori». A testimoniarlo è Adele dell’Orto, sorella di suor Luisa dell’Orto, la missionaria martire assassinata ad Haiti il 25 giugno 2022. Alla sua voce si unisce quella di Maddalena Boschetti, attualmente missionaria ad Haiti: «Le parole che il Papa ha speso per Haiti in questi anni ci hanno sempre dato un’enorme speranza e calore umano. Erano fondamentali, ci faceva sentire meno invisibili».
I loro racconti, uniti ai testi degli Angelus e agli articoli di archivio, permettono di raccontare il legame saldo di Francesco con l’isola caraibica, che un anno fa (il 17 marzo 2024) lo stesso Papa definiva «Paese amato segnato dalla violenza».
Di seguito, alcune tappe significative di questo legame.
Parole che ancora oggi vengono ricordate con commozione da Adele dell’Orto, sorella di Luisa. «Quell’Angelus è stato un momento molto, molto importante - spiega - Noi parenti siamo poi stati ricevuti dal Papa il 21 settembre 2022: ci strinse la mano e parlò con noi. Io gli consegnai due pietre che provenivano dalla Cattedrale distrutta ad Haiti durante il terremoto del 2010. E anche una frase di Luisa, che sottolineava l'importanza di essere pietre vive nella Chiesa».
Nel 2016, Francesco chiede pubblicamente preghiera anche per suor Isa Solá Matas, altra religiosa uccisa in quell’anno ad Haiti durante il suo servizio con i più poveri.
La vicinanza ai missionari. «Qui ci sentiamo spesso invisibili, come se non esistessimo - racconta Maddalena Boschetti, missionaria che vive nel nord di Haiti - Le parole del Papa ci hanno sempre fatto sentire visti, lui conosceva tutta la violenza che vive quest’isola. La sua vicinanza è stata molto potente e incoraggiante».
Il 20 dicembre 2023, Boschetti e cinque ragazzi haitiani arrivano a Roma con le reliquie di Suor Luisa dell’Orto per portarle al Santuario dei Nuovi Martiri, sull’isola Tiberina. «Avevamo scritto al Papa spiegando il perché di quel viaggio e chiedendo di incontrarlo - spiega ancora Boschetti -. Era un mercoledì e al termine dell’udienza ci riuscimmo. Francesco ci stava aspettando, ascoltò con grande attenzione le nostre parole e poi ci salutò in creolo. Ci chiede di tenere duro e di pregare per lui. Quel momento rimane ancora oggi un ricordo indelebile».
.jpeg?dt=1745593427007?width=620)
L'incontro di Maddalena Boschetti e dei ragazzi haitiani con Papa Francesco - Maddalena Boschetti
Il 3 febbraio del 2024, in un periodo di escalation di violenza nell’isola, Francesco telefona a suor Paësie, un’altra missionaria stabile ad Haiti, fondatrice della famiglia Kizito, missione che accoglie più di 2mila bambini. «Mi ha assicurato la sua preghiera, questo mi ha davvero toccato - ha raccontato suor Paësie in un’intervista a Vatican News - Ciò che mi ha veramente colpito di questa chiamata è stata anche la voce del Santo Padre: ho sentito una grandissima dolcezza e una grandissima gentilezza».
I ripetuti richiami a portare l’attenzione internazionale su Haiti. Nel 2024, in contemporanea a un aumento di violenza ad Haiti, altre parole sono state spese da Papa Francesco. Nell’Angelus del 17 marzo invitava «tutti gli attori politici e sociali ad abbandonare ogni interesse particolare e a impegnarsi in spirito solidale nella ricerca del bene comune, sostenendo una transizione serena verso un Paese che, con l’aiuto della Comunità internazionale, sia dotato di solide istituzioni capaci di riportare l’ordine e la tranquillità tra i suoi cittadini». E ancora, il 13 ottobre: «Seguo la drammatica situazione in Haiti, dove continuano le violenze contro la popolazione, forzata a fuggire dalle proprie case in cerca di sicurezza altrove, dentro e fuori il Paese. Non dimentichiamo mai i nostri fratelli e sorelle haitiani. Chiedo a tutti di pregare affinché cessi ogni forma di violenza e, con l’impegno della Comunità internazionale, si continui a lavorare per costruire la pace e la riconciliazione nel Paese, difendendo sempre la dignità e i diritti di tutti».
L'incontro con le Istituzioni haitiane. Il 25 gennaio del 2025, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il presidente del Consiglio Presidenziale di Transizione di Haiti, Leslie Voltaire. Il comitato di transizione ha attualmente il compito di riportare stabilità nel Paese e di condurre verso nuove elezioni. In un'intervista ad Avvenire subito dopo il colloquio con il Papa, Voltaire ha spiegato di avergli descritto la «situazione gravissima» del Paese e di avergli chiesto «di implorare, a nome degli haitiani, le Chiese dell’America Latina, dell’America del Nord, dell’Europa per un aumento degli aiuti per l'educazione, l'assistenza sociale, la salute».
.jpg?dt=1745593398200?width=620)
Il presidente ad hinterim di Haiti, Leslie Voltaire, è stato ricevuto in udienza dal Papa il 25 gennaio 2025 - VATICAN MEDIA Divisione Foto
Giubileo della Speranza. A rimarcare il legame tra il Vaticano e Haiti, tra gli incontri giubilari è stato organizzato un evento dal titolo “Haiti e la Santa Sede”, con l’installazione ai Giardini vaticani di un’effige di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, patrona dell'isola. Dopo la morte di Papa Francesco, l'evento è stato però rimandato.
Il valore del legame di Papa Francesco con Haiti viene riassunto bene dalle parole di monsignor Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau e Miragoâne: «Il Santo Padre ha segnato molto il cuore degli haitiani, perché Lui è sempre stato vicino a noi - ha detto Dumas in questi giorni ai media vaticani - È stato il Papa dei popoli, dei deboli, dei vulnerabili, degli innocenti che soffrono, dei lontani, dei feriti della storia, dei crocifissi. Per gli haitiani è stato un Papa che ha capito la nostra sofferenza. Ogni volta che lo incontravo e discutevamo della situazione del nostro Paese, lui quasi piangeva. Sognava una solidarietà internazionale per Haiti». Un'eredità che rimane viva.
Un gesto per i Figli di Haiti: aiuta ad andare a scuola i bimbi della Maison des Anges, l’orfanotrofio sfollato
Si può donare tramite bonifico a:
Fondazione Avvenire ETS
IT97T0503401741000000020758
Causale: Figli di Haiti
Per essere sempre aggiornato sul progetto Haiti iscriviti alla Newsletter della Fondazione Avvenire: CLICCA QUI