mercoledì 17 dicembre 2008
Il governo locale vieta lo sciopero anti-cristiano indetto per Natale. Ma i fondamentalisti annunciano battaglia: «Non ci fermeranno».
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Il governo dell'Orissa annuncia che vieterà una manifestazione anti-cristiana in programma per il 25 dicembre. Ma gli estremisti indù rispondono confermando le loro intenzioni. A poco più di una settimana dal Natale torna a salire la tensione a Bhubaneswar, la capitale dello Stato dell'India orientale sconvolta dalle violenze. Già da alcune settimane i seguaci dello swami Laxmanananda Saraswati " il religioso indù ucciso il 23 agosto e la cui morte ha dato il via all'ondata di massacri e incendi contro le chiese e le case dei cristiani " avevano lanciato un ultimatum: se entro il 15 non saranno arrestati i «veri assassini protetti dai cristiani» proclameremo uno sciopero generale per il 25 dicembre. Una minaccia inquietante se si pensa che anche in agosto le violenze erano cominciate con uno sciopero. E che all'ultima loro manifestazione gli estremisti indù in novembre hanno portato in piazza a Bhubaneswar centomila persone. Ieri " allo scadere dell'ultimatum " il governatore dell'Orissa, Naveen Patnanik, si è presentato davanti al Parlamento locale. Riferendo che la polizia ha appena arrestato altri quattro guerriglieri maoisti implicati nell'omicidio del leader religioso indù. Ma " soprattutto " annunciando che nessuno sciopero generale sarà consentito nel giorno di Natale (che in tutta l'India è un giorno festivo proprio per rispetto nei confronti della minoranza cristiana). «Affermo categoricamente " ha spiegato " che in questo Stato non sarà consentita alcuna protesta il 25 dicembre. Il governo interverrà con la forza nei confronti di chiunque cercherà di alimentare qualsiasi tipo di violenza». La presa di posizione di Patnaik è importante perché viene da un politico locale che governa insieme al Bjp, il partito dei nazionalisti indù. E proprio il fatto di non aver osato fermare sul nascere le manifestazioni degli estremisti indù aveva portato Patnaik sul banco degli imputati dopo i massacri avvenuti contro i cristiani. Ora, invece, sembrerebbe deciso a smarcarsi da questo abbraccio. Anche se le sue parole andranno verificate alla prova dei fatti. Perché ieri i seguaci dello swami Laxmanananda gli hanno subito risposto dicendo che lo sciopero resta confermato. «Il governo dell'Orissa non ha fatto nulla per arrestare i veri assassini " ha accusato il loro leader Ratnakar Chaini ". Le operazioni di polizia dell'ultimo momento sono state solo uno specchietto per le allodole. E adesso Patnaik si è piegato alle pressioni della Chiesa e del Partito del Congresso a New Delhi». Chaini ha rinnovato alla popolazione dell'Orissa l'invito ad aderire alla protesta, che «il 25 dicembre durerà dalle 6 della mattina alle 6 di sera. Sarà una protesta pacifica " ha dichiarato ": suoneremo dei campanelli per svegliare il governo dell'Orissa, che sta dormendo un sonno profondo». Un "concerto" che per i cristiani avrebbe comunque chiaramente il sapore di una nuova minaccia.
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