lunedì 19 settembre 2011
Stati Uniti ed Europa sono alla ricerca frenetica di una soluzione che consenta il riavvio delle trattative dirette fra israeliani e palestinesi. Incontro a sorpresa tra il primo ministro palestinese Salam Fayyad e il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak.
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Una corsa contro il tempo per evitare uno scontro al Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla richiesta di riconoscimento di uno Stato palestinese: Stati Uniti e Europa sono alla ricerca frenetica di una soluzione che consenta il riavvio delle trattative dirette fra israeliani epalestinesi ed eviti la conta in seno alle Nazioni Unite, chepotrebbe trasformarsi in un vero e proprio shock. Non è ancora chiaro se Abu Mazen (Mahmud Abbas) si rivolgerà all'Assemblea Generale o al Consiglio di Sicurezza, ma in questo secondo caso la stampa americana riferisce del timore della Casa Bianca che l'annunciato veto Usa alla richiesta palestinese possa innescare una nuova ondata di violenze in Medio Oriente.In particolare, Washington teme di incentivare l'estremismo nei Paesi arabi e l'isolamento di Israele. E il presidente Barack Obama si trova di fronte ad un vero e proprio "dilemma" a 14 mesi dalle elezioni, con il rischio di un indebolimento americano nella regione e la perdita di sostegno da parte della comunità ebraica, come già accaduto in occasione delle elezioni nel nono distretto di New York. Intanto il Quartetto per il Medio Oriente (Onu, Russia, Ue e Usa) riunito a New York alla vigilia della settimana clou della 66/esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, cerca in queste ore di dissuadere i palestinesi e di trovare - ha spiegato Tony Blair, inviato speciale dell'organismo - «un modo per conciliare gli elementi che consentano di riconoscere le loro rivendicazioni e le loro aspirazioni legittime a uno Stato, rinnovando» la necessità di negoziati diretti fra due parti. Mentre c'è stato un incontro a sorpresa, a New York, tra il primo ministro palestinese Salam Fayyad e il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak. Alla vigilia dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il vertice tra i due leader rappresenta un tentativo diplomatico di evitare una resa dei conti sulla richiesta del riconoscimento dello Stato palestinese da parte dell'Onu in base ai confini del 1967.Fayyad ha spiegato ai giornalisti di aver discusso con Barak "questioni di sicurezza" e la "disponibilità a governare" dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Da Israele non sono giunticommenti in merito al vertice. Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, prevede che si creerà «una situazione molto difficile" all'indomani del tentativo palestinese di ottenere un riconoscimento come Stato presso le Nazioni Unite. Israele dovrebbe riconoscere la Palestina e «non lasciarsi sfuggire la chance per la pace», ha aggiunto il leader palestinese, appena giunto a New York, dove si è aperta la sessione annuale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
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