martedì 9 maggio 2017
L'ex presidente Usa super star al Seeds&Chips, il salone dell’innovazione alimentare in corso a Rho Fiera. E sul cambiamento climatico bacchetta Trump.
La nuova sfida di Obama: «In campo per ambiente e giovani»
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Acclamato al pari di una rockstar, atteso da politici, imprenditori, ragazzi, gente comune, Barack Obama si è presentato puntuale alle 14 di ieri sul palco di Seeds&Chips, il salone dell’innovazione alimentare in corso a Rho Fiera Milano. In due ore, il 44esimo presidente Usa, che in precedenza aveva ricevuto le chiavi della città dal sindaco Beppe Sala e in mattinata aveva visitato il Cenacolo, punta i riflettori su cambiamento climatico, alimentazione sana per tutti, agricoltura sostenibile, energie pulite. Troppo giovane per andare davvero in pensione, Obama ha ormai l’appeal giusto per radunare un’opinione pubblica variegata e provare a presentarsi, per quanto possibile, come uomo al di sopra delle parti. In 3.500 sono corsi ad ascoltarlo, pagando un biglietto da 850 euro.

Abito scuro, camicia azzurra ma senza cravatta, l’ex presidente Usa suddivide il suo intervento a Milano, il primo a livello internazionale da quando ha lasciato la Casa Bianca, in due parti. La prima non dura più di un quarto d’ora, e suona quasi come una rivendicazione di quanto fatto nei suoi anni alla presidenza sui temi al centro del meeting. Nella seconda, molto più lunga, è il suo chef negli anni alla Casa Bianca, Sam Kass - al fianco di sua moglie Michelle nella campagna per un’alimentazione sana -, a intervistarlo e ad avvicinarlo ancora di più al pubblico.


Obama va subito al sodo: le conseguenze dei cambiamenti climatici riguardano in particolare le carestie e la difficoltà nel produrre cibo. “I rifugiati non arrivano solo per le guerre ma anche per le carestie – è il suo monito all’Europa -. Se non intraprendiamo le azioni necessarie la migrazione continuerà e peggiorerà". L’ex presidente Usa cita quindi l’accordo sul clima raggiunto alla Cop21 di Parigi, dove, sottolinea, “è stata coinvolta nell’intesa anche la Cina”. “Nessun Paese, grande o piccolo, sarà immune dall’impatto del cambiamento climatico, che rende più difficile la produzione alimentare, riduce la resa delle coltivazioni e a volte è fonte di instabilità politica. La Cop21 ha creato un meccanismo perché ogni Paese possa ridurre i gas serra”.


Senza citare Donald Trump, fieramente scettico sugli effetti del surriscaldamento del globo, Obama spiega di confidare “nel fatto che gli Stati Uniti continueranno a muoversi nella giusta direzione" nelle politiche sul clima. Che l’amministrazione Trump abbia idee diverse dalla sua, evidenzia, "fa parte della democrazia". Ma, aggiunge, "anche se dovessero cambiare le normative a Washington”, gli investimenti delle aziende vanno ormai “in direzione delle energie pulite”. “Il 99% degli scienziati – sottolinea ancora – concorda sul surriscaldamento del pianeta. E un aumento anche minimo della temperatura può essere catastrofico, soprattutto per le popolazioni costiere”. “L’energia per il cambiamento – spiega – verrà da quello che la gente fa tutti giorni, da Parigi, dagli imprenditori illuminati, da milioni di piccole decisioni prese singolarmente. Dico sempre: ognuno ha il politico che si merita”. E chissà se il riferimento è a Trump.


Crede molto nella tecnologia, Obama: “Negli Usa negli ultimi anni la produzione di energia eolica è aumentata di tre volte, quella solare di dieci volte. Non solo: i costi delle rinnovabili sono ormai sovrapponibili a quelli delle altre energie più inquinanti”. In termini di emissioni di gas serra, l’ex presidente punta poi sull’impatto che ha la produzione alimentare. “Il cibo è un tema molto emotivo – ammette –. La gente cerca felicità nel cibo e diffida dei politici che dicono loro cosa mangiare. Si può però aumentare la consapevolezza, fornire più informazioni ai genitori su quello che daranno da mangiare ai loro bambini. E soprattutto dire no agli sprechi. La famiglia media americana spreca il 40% del cibo che acquista. Una parte di questo spreco ha a che fare con gli imballaggi, la tecnologia può aiutarci, ma è importare puntare sul cibo fresco”.


Obama non si risparmia nemmeno su altri temi, dall’allarme sull’obesità alla cauta apertura sul cibo Ogm. Alle domande di alcuni bambini risponde che l’aspetto più importante per combattere la povertà è “agire localmente”, mentre “nel lungo periodo vale l’antico proverbio: invece di dare un pesce a qualcuno, insegnagli a pescare”. La chiusura è con una frase a effetto, all’insegna dell’ottimismo. “La storia non si muove mai in linea retta, ma prima o poi si muove nella direzione della giustizia”. E per Obama davvero una nuova era sembra appena cominciata.

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