martedì 11 giugno 2019
Secondo una fonte del Wall Street Journal, Kim Jong-nam, avvelenato nel 2017 a Kuala Lumpur, avrebbe avuto diversi incontri con agenti operativi dell'agenzia di intelligence Usa
Kim Jong-nam, a sinistra, e il leader nordcoreano Kim Jong-un

Kim Jong-nam, a sinistra, e il leader nordcoreano Kim Jong-un

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Kim Jong-nam, il fratellastro del leader nordcoreano, Kim Jong-un, avvelenato nel 2017 con il gas nervino all'aeroporto di Kuala Lumpur, in Malaysia, era un informatore della Cia. Almeno stando a quanto dichiarato da una fonte al Wall Street Journal, secondo cui Kim avrebbe avuto diversi incontri con agenti operativi, prima della morte. Per l'omicidio furono arrestate due donne, la vietnamita Doan Thi Huang e la indonesiana Siti Aysiah. Le due imputate, processate dall'Alta Corte di Shah Alam, in Malaysia, dichiararono di aver pensato di partecipare a una sorta di candid camera: sono state rilasciate nei mesi scorsi e sono rientrate nei Paesi di origine.

"C'era un nesso" tra lo spionaggio Usa e Kim Jong-nam, ha detto la fonte del quotidiano statunitense, anche se molti dettagli sui suoi legami con la Cia rimangono oscuri e, a causa dell'assenza di contatti tra Kim e la leadership di Pyongyang, era difficile che il fratellastro dell'attuale dittatore potesse fornire informazioni utili all'intelligence statunitense. Ex funzionari citati dal Wall Street Journal ritengono che Kim, che viveva prevalentemente a Macao, regione amministrativa speciale della Cina, avesse contatti anche con altri agenti dei servizi di sicurezza, in particolare cinesi.

La notizia del rapporto tra Kim e la Cia giunge a oltre due anni dalla morte dell'uomo, anche se già a maggio 2017 il quotidiano giapponese Asahi Shimbun aveva riferito di un incontro in Malaysia, sull'isola di Langkawi, avvenuto pochi giorni prima dell'avvelenamento, con un cittadino statunitense di origini coreane ritenuto un agente della Cia. Secondo gli Stati Uniti e la Corea del Sud, dietro l'omicidio ci sarebbe la mano del regime nordcoreano, che ha sempre negato di avere avuto un ruolo. Il mistero attorno al fratellastro di Kim riguarda anche il figlio, Kim Han-sol: dopo la morte del padre, il giovane, oggi 23enne, sarebbe stato stato portato via da Macao da un gruppo di dissidenti nordcoreani, il Cheollima Civil Defense, noto anche come Free Joseon Group, e non è noto dove si trovi oggi.

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