martedì 23 agosto 2022
L'annuncio arriva dal direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. La superiora: il cuore è pieno di gioia, grazie per le preghiere
Rapite mentre tornavano dalla Messa, le quattro suore sono state liberate

Foto archivio

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Le quattro suore cattoliche che erano state rapite in Nigeria sono state rilasciate. Lo fa sapere il direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre Alessandro Monteduro.

Le religiose della Congregazione delle Suore di Gesù Salvatore erano state rapite lunedì 22 agosto mentre erano di ritorno dalla Messa, nello Stato di River, in Nigeria.

I nomi delle suore rapite e rilasciate dopo 24 ore sono: Johannes Nwodo, Christabel Echemazu, Liberata Mbamalu e Benita Agu.

La superiora della congregazione, suor Zita Ihedoro, fa sapere - attraverso Acs - che le suore sono state rilasciate "senza condizioni". "Abbiamo il cuore pieno di gioia", aggiunge la superiora ringraziando "per le preghiere e per il sostegno morale in questi momenti difficili".

In Nigeria i rapimenti a scopo di estorsione sono frequenti, prendendo ultimamente di mira molte persone appartenenti alla Chiesa cattolica. La Nigeria sud-orientale registra da tempo un'ondata di violenze attribuite al gruppo separatista Popoli indigeni del Biafra (Ipob) - dichiarato fuorilegge - o al suo braccio armato Esn. Ipob, che propugna uno stato separato per le persone di etnia Igbo, ha ripetutamente negato il proprio coinvolgimento nelle violenza della regione.

Secondo quanto riportato dai media locali, più di 100 poliziotti e altri membri del personale di sicurezza sono stati uccisi dall'inizio dello scorso anno in attacchi mirati nella regione. Anche le carceri sono state oggetto di raid, con decine di detenuti liberati e armi rubate. Il leader di Ipob, Nnamdi Kanu, è stato arrestato e potrebbe essere processato per tradimento. Il separatismo è una questione delicata in Nigeria, dove la dichiarazione di una Repubblica indipendente del Biafra nel 1967 da parte degli ufficiali dell'esercito Igbo scatenò una guerra civile con oltre un milione di morti.

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