
Un palazzo sventrato a Bat Yam, a sud di Tel Aviv - Ansa
È stata un'altra notte di attacchi, la terza da quando è iniziata la guerra tra Israele e Iran. Ancora una volta, Tel Aviv ha dovuto fare i conti con un'inedita vulnerabilità. È infatti di 8 morti e 200 feriti il bilancio degli attacchi lanciati da Teheran. Tra le vittime ci sarebbero anche dei bambini, secondo i servizi di emergenza. In tutto, da venerdì, giorno di inizio del conflitto, Israele conta 13 morti, secondo quanto ha comunicato lo stesso premier Benjamin Netanyahu.
Nella regione centrale del Paese, almeno quattro persone, tra cui un bambino di 10 anni, sono state uccise e circa altre 100 sono rimaste ferite in un attacco missilistico, secondo la Mda, l'equivalente israeliano della Croce Rossa. Nella regione di Shfela, altre 37 persone sono rimaste ferite.
La polizia israeliana ha confermato in un post su X che un attacco lungo la costa centrale, nel distretto di Tel Aviv, ha ucciso diverse persone e ne ha ferite decine. Dopo che un precedente attacco ha distrutto un edificio di tre piani nella regione israeliana della Galilea occidentale, l'Mda ha dichiarato che tre donne sono rimaste uccise. «Due donne sono state tratte in salvo senza segni di vita e il loro decesso è stato dichiarato sul posto» ha dichiarato il servizio di emergenza. Una terza donna è morta in ospedale. Un missile iraniano ha colpito un'abitazione nella regione di Haifa, uccidendo una donna e ferendo altre 14 persone. Sabato sera, le sirene antiaeree erano risuonate, richiamando milioni di persone in tutto il Paese a rifugiarsi nei rifugi.
Per tutta risposta, Israele ha effettuato domenica mattina attacchi contro un'altra struttura del ministero della Difesa iraniano, questa volta nella città di Isfahan, ha dichiarato il vicegovernatore generale della provincia di Isfahan, Akbar Salehi, aggiungendo che l'attacco ha causato lievi danni agli edifici circostanti. «Non si segnalano vittime», ha aggiunto, citato dall'Isna. I media iraniani hanno riferito che Israele ha anche attaccato due volte un centro di vendita di tappeti a Isfahan. Nella notte l'agenzia Tasnim aveva riferito di un attacco israeliano che ha colpito la sede del ministero della Difesa a Teheran, danneggiandone uno degli edifici.
«Chiunque venga e cerchi di usare il fronte interno israeliano per sottometterci e danneggiarci capirà che, nonostante il prezzo elevato, non avrà successo. Sta essenzialmente trasformando Teheran in Beirut» ha detto il ministro della Difesa di Israele, Israel Katz, durante una valutazione della situazione con il capo di stato maggiore Eyal Zamir, il direttore del Mossad David Barnea e alti ufficiali dell'Idf. «Il piano sta funzionando come al solito e anche oltre».
Intanto, sul suo social Truth, è tornato a parlare il presidente americano, Donald Trump, che ha deciso di replicare alle minacce iraniane rispetto a possibili attacchi dei pasdaran alle basi militari Usa presenti nella regione. «Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con l'attacco all'Iran della notte scorsa - ha scritto Trump -. Se venissimo attaccati in qualsiasi modo dall'Iran, tutta la forza e la potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterebbe su di voi a livelli mai visti finora. Tuttavia, possiamo facilmente raggiungere un accordo tra Iran e Israele e porre fine a questo sanguinoso conflitto!!!» si legge nella nota.
L'amministrazione Trump non starebbe in ogni caso considerando di unirsi a Israele contro l'Iran. Lo ha riportato il sito web Axios citando alcune fonti americane, che hanno confermato invece la richiesta di Israele alla Casa Bianca di unirsi al conflitto.
Nella tarda mattinata di domenica, Teheran ha controreplicato a Washington. «Non vogliamo estendere questa guerra ad altri Paesi o alla regione, a meno che non ci venga imposto» ha sottolineato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, alla Cnn.