giovedì 16 ottobre 2014
Successo della controffensiva curda nel nord della Siria, ma a caro prezzo di vite. Arrestati in Austria due jihadisti. Assad bombarda ancora dei civili.
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I terroristi dell'Isis stanno arretrando. Non sono riusciti a conquistare Kobane, la città curda in Siria al confine della Turchia, e ora devono subire la controffensiva dei peshmerga curdi, appoggiati dai raid aerei della Coalizione a guida americana. I difensori di Kobane sono riuscit a strappare il controllo di altre posizioni allo Stato islamico. Ma a caro prezzo: è salito a oltre 650 il numero dei morti dall'inizio dell'attacco jihadista, un mese fa, secondo un bilancio stilato dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che non tiene conto delle vittime dei bombardamenti della Coalizione. Gli uccisi sono 374 combattenti dell'Isis e 258 curdi, oltre a 20 civili. Un funzionario curdo ha affermato che lo Stato islamico controlla ora non più del 20 per cento della città, rispetto al 30 per cento che era riuscito a conquistare. Secondo l'Ondus, i miliziani dell'Ypg sono riusciti anche a riprendere il controllo di una collina, nota come Zanqat, a ovest della città. Aiuti civili e militari ai curdi La Cooperazione italiana ha stanziato 300.000 euro a favore della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa per assistere i curdi in fuga da Kobane. Per quanto riguarda l'Iraq, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha annunciato un nuovo contributo militare, con un aereo Kc-767 per il rifornimento in volo, due velivoli senza pilota Predator e 280 militari, tra istruttori per le forze curde che contrastano l'Isis e consiglieri per gli alti comandi delle forze irachene. Da parte sua, il governo britannico ha fatto sapere che invierà in Iraq i suoi droni Reaper dislocati in Afghanistan. Assad bombarda gli oppositori, morti sei bambini Intanto mentre tutta l'attenzione dei media è concentrata sulla guerra allo Stato islamico, il regime siriano prosegue nei bombardamenti contro aree ribelli, che provocano anche numerose vittime tra i civili. Quattordici persone, di cui sei bambini, sono state uccise in raid dell'aviazione di Damasco nelle regioni intorno alla capitale e nella provincia nord-occidentale di Idlib. I jet di Bashar al Assad, inoltre, hanno compiuto tre attacchi contro l'Isis nella regione orientale di Dayr az Zor, al confine con l'Iraq, già colpita a più riprese dagli aerei della Coalizione, anche se non vi sono notizie ufficiali di un coordinamento tra l'alleanza internazionale guidata dagli Usa e l'aviazione siriana. Iraq: Baghdad non è più sotto la minaccia diretta dell'Isis In Iraq, nel frattempo, dove i combattimenti continuano nella provincia di Al Anbar, a non più di 40 chilometri a ovest di Baghdad, diversi attentati, che hanno preso di mira in particolare quartieri a maggioranza sciita, hanno ucciso almeno 26 persone. Ma secondo il portavoce del Pentagono John Kirby, "Baghdad non è più sotto la minaccia imminente dell'Isis", dopo che nei giorni scorsi i militanti jihadisti erano arrivati fino a una decina di chilometri dall'aeroporto della capitale irachena. Jihadisti europei con l'Isis. Due arresti in Austria  Nuove allarmanti notizie confermano intanto l'ascendente dello Stato islamico su molti giovani europei. Fino a 30 cittadini britannici sono morti combattendo fra le file dell'Isis e di altri gruppi terroristici in Siria, secondo il Daily Telegraph. Un jihadista tedesco, in un video pubblicato da Welt on line, minaccia americani, tedeschi e la cancelliera tedesca, che chiama "la sporca Merkel". Si è appreso inoltre che la polizia austriaca, su mandato della procura di Monaco di Baviera, ha arrestato sabato scorso una coppia di tedeschi sospettati di progettare un attentato e di aver combattuto con i jihadisti in Siria, portando là anche loro figlio di otto anni. In serata sui media è comparso un nuovo video jihadista con i miliziani che, a volto scoperto, minacciano in inglese, francese e tedesco. "Taglieremo le teste di tutti quelli che manderete, uccideremo ogni singolo soldato", tuona un miliziano, nome di battaglia abu Abdullah al-Britani, con accento inglese. Poi un altro, in francese, parla al "porco Hollande": "Tutti sanno - dice secondo quanto riporta il Daily Mail - quanto denaro tu e la tua coalizione avete speso e perso nella vostra guerra contro l'Islam", sarà una "grande disfatta".
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