martedì 1 settembre 2020
Secondo la polizia, la sparatoria si sarebbe verificata durante l'inseguimento del 29enne, che avrebbe picchiato un agente. Il giovane è stato colpito più volte ed è morto sul colpo
Un momento delle manifestazioni a Los Angeles

Un momento delle manifestazioni a Los Angeles - Ansa

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Un afroamericano è stato ucciso dagli agenti a Los Angeles, e la sparatoria, avvenuta al termine di un inseguimento e - a sentire la polizia - dopo che questi aveva colpito con un pugno uno dei poliziotti, ha già scatenato nella notte indignazioni e proteste a Westmont, alla periferia meridionale della megalopoli.

Alcune ore dopo la sparatoria, una folla si è radunata inneggiando gli slogan ormai divenuti tipici delle proteste contro l'ingiustizia razzziale: 'No justice, no peace', 'Black Lives Matter'. Dopo la mezzanotte, un centinaio di manifestanti si sono radunati dinanzi la stazione dello sceriffo della contea di Los Angeles, sulla Imperial Highway, dove è proseguita la manifestazione.

Un momento delle manifestazioni a Los Angeles

Un momento delle manifestazioni a Los Angeles - Ansa

L'uomo "sulla trentina" stava andando in bicicletta lunedì pomeriggio quando la polizia ha cercato di fermarlo per una violazione del codice stradale, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il tenente Brandon Dean, dell'ufficio dello sceriffo della contea di Los Angeles. Secondo le autorità, l'uomo "è scappato" lasciandosi dietro la bicicletta e, quando la polizia è riuscita a riacciuffarlo, ha colpito uno degli agenti in faccia.

Nel frattempo, ha lasciato cadere diversi indumenti che stava trasportando; e a quel punto "gli ufficiali hanno notato che, all'interno della pila di abiti, c'era una pistola semiautomatica nera". In quel momento gli agenti hanno sparato. L'uomo, colpito da diversi proiettili, è morto sul posto. Dean non ha chiarito se l'uomo stesse cercando la sua arma quando è stato colpito; ma è stata aperta un'indagine.

Da mesi, gli Stati Uniti sono teatro di un'ondata di proteste antirazziste, innescate dalla morte a maggio di George Floyd, un uomo di colore soffocato da un poliziotto bianco a Minneapolis.

Le proteste hanno ripreso vigore la scorsa settimana quando un agente di polizia bianco ha sparato sette volte contro un uomo di colore a bruciapelo a Kenosha, nel Wisconsin.

Nonostante le perplessità delle autorità localli (il governatore e il sindaco), che lo hanno sconsigliato di recarsi a Kenosha nel timore che la sua presenza possa rinfocolare le proteste, il presidente Donald Trump, ha visitato oggi la piccola città del Wisconsin, senza però incontrare la famiglia di Jacob Blake (che - ha spiegato Trump - avrebbe voluto la presenza dei legali all'incontro), ma vedrà la polizia.

Intanto oggi il padre dell'uomo colpito, rimasto paralizzato dalla cintola in giù, ha detto, in un'intervista alla Cnn, di non voler "fare politica" con la vita di suo figlio. Ma ha ammesso di avere ricevuto minacce.

Trump in visita a Kenosha​

Trump in giornata è quindi arrivato in vista a Kenosha. Subito ha attaccato i manifestanti, accusandoli di "terrorismo interno". Poi, molto attento al suo elettorato, ha promesso alcune decine di milioni di dollari per le forze dell'ordine, la sicurezza e le piccole imprese a Kenosha e in Wisconsin. In particolare ha annunciato 1 milione di dollari per la polizia di Kenosha e circa 4 milioni di dollari per aiutare la ripresa delle attività economiche danneggiate dalle proteste (in gran parte negozi), nonché 42 milioni di dollari per la sicurezza pubblica nel Wisconsin. La prima cosa che ha però fatto, appena giunto, è stato un giro tra le proprietà (case, edifici, negozi) danneggiate o date alle fiamme durante le proteste seguite al ferimento dell'afroamericano Jacob Blake da parte di un poliziotto.

Trump ha scelto la strada di una campagna incendiaria, convinto che le divisioni e le paure possano aiutarlo a recuperare terreno nei sondaggi, dove il vantaggio di Biden nella media di RealClearPolitics è sceso a +6,2% a livello nazionale e a +2,7% negli Stati in bilico. Per diversi analisti la scelta dello scontro potrebbe riportarlo alla Casa Bianca.

E anche Joe Biden visiterà "appena possibile" Kenosha, Wisconsin, dove si è recato oggi il presidente Donald Trump per mostrare "supporto alla polizia e alla guardia nazionale" dopo il ferimento dell'afroamericano Jacob Blake da parte di un agente. Lo ha annunciato Tom Perez, presidente del partito democratico, secondo cui la visita di Biden mira a calmare la tensione. L'ex vicepresidente, ha aggiunto, "vuole essere sicuro di riuscire a parlare a tutti", incluse le famiglie dei due manifestanti uccisi nelle proteste.



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