venerdì 20 maggio 2011
«Gli obiettivi Nato sono di natura militare e collegati agli attacchi perpetuati dal regime contro il popolo libico», ha dichiarato il contrammiraglio Russel Harding. Intanto il rais riappare in tv. La Clinton conferma la fuga della famiglia in Tunisia; nuova smentita dal governo libico.
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Durante la notte aerei Nato hanno colpito otto navi da guerra delle forze pro-Gheddafi. «Tutti gli obiettivi della Nato sono di natura militare e direttamente collegati agli attacchi sistematici perpetuati dal regime di Gheddafi contro il popolo libico», ha dichiarato il contrammiraglio Russel Harding, vice comandante dell'operazione Unified Protector. «Dato il crescente ricorso a mezzi navali, la Nato non aveva altra scelta che agire con decisione per proteggere la popolazione civile della Libia e le forze Nato in mare», ha aggiunto. «Nelle ultime due settimane - prosegue la Nato - abbiamo assistito a una posa di mine indiscriminata e all'uso crescente della forza da parte dei governativi. Ciò ha interrotto il flusso sicuro di assistenza umanitaria disperatamente necessaria, e ha posto le forze Nato a rischio. Questo sviluppo delle tattiche delle forze pro-Gheddafi hanno dimostrato un chiaro intento di attaccare l'Alleanza».«Tutte le navi colpite la scorsa notte erano navi da guerra con nessuna utilità civile», ha concluso il contrammiraglio Harding.Intanto la televisione libica ha diffuso immagini del colonnello mentre incontra un funzionario del regime di ritorno da una missione in Russia. Sono le prime immagini del colonnello che non appare in pubblico ormai da diversi giorni. Nelle immagini si vede il raìs in una sala con sullo sfondo una televisione accesa sulla prima rete della tv di stato e la data "giovedì 19 maggio 2011". Vestito di bianco e nero, indossa degli occhiali da sole scuri e sembra in buona salute. Prima di lanciare gli attacchi contro le otto navi del regime di Gheddafi, la scorsa notte, la Nato ha "fatto tutto il possibile" per avvisare del rischio gli equipaggi. Lo ha detto il portavoce militare della missione Unified Protector, Mike Bracken, in un incontro stampa a Bruxelles.Poco dopo un comunicato del regime libico ha risposto alle parole pronunciate poche ore prima da Barack Obama, definendo "deliranti" le assicurazioni sulla sicura caduta del Colonnello: "Non è Obama che decide se Gheddafi lascia la Libia o no" ma "è il popolo libico che decide il suo futuro".Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha confermato che la moglie e la figlia di Muammar Gheddafi si sono rifugiate in Tunisia. "La pressione sul regime di Gheddafi è aumentata al punto che la moglie e la figlia del Colonnello sono scappate attraverso il confine con la Tunisia negli ultimi due giorni. E vi è stata anche la defezione del ministro del Petrolio", ha affermato il capo della diplomazia Usa in un'intervista alla Cbs. La Clinton ha anche chiesto a Tripoli di "liberare immediatamente tutti icittadini Usa e gli altri detenuti ingiustamente". Una notizia di nuovo smentita dai portavoce del rais.
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