giovedì 8 giugno 2023
L'alluvione, seguita al crollo diga di Nova Kakhovka, ha dissotterrato le bombe poste a difesa degli argini del fiume Dnipro: «Ora la situazione è incontrollabile»
Un segnale di "pericolo mine" in una zona allagata vicino alla diga di Nova Kakhovka

Un segnale di "pericolo mine" in una zona allagata vicino alla diga di Nova Kakhovka - Reuters

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L'esplosione della diga di Nova Kakhovka e la conseguente esondazione del fiume Dnipro, ha dissotterrato le mine che adesso galleggiano nella piena. L’acqua ha inondato non solo 30 centri abitati e migliaia di ettari coltivati, ma anche le armi a difesa del fronte meridionale. «Le mine sono state tutte portate via dall'acqua: sappiamo solo che sono da qualche parte a valle dell'alluvione» ha detto Erik Tollefsen, capo dell'unità per la decontaminazione da armamenti e lo sminamento della Croce Rossa. L’organizzazione umanitaria aveva passato mesi a mappare i campi e a fornire addestramento e attrezzature agli ucraini. «Ora tutto il nostro lavoro è andato perso ha commentato amareggiato Tollefsen –. Le parti in conflitto non hanno dichiarato quanti ordigni sono stati piazzati. Sappiamo solo che i numeri sono enormi».

I timori riguardano sia gli abitanti della sponda occidentale del fiume controllata dagli ucraini, sia gli abitanti di quella orientale occupata da Mosca. Il governatore russo della regione ucraina di Kherson, Vladimir Saldo ha riferito: «Parte dei campi minati sono stati allagati, ma i militari sanno dove si trovanoe, incolpando gli ucraini del disastro, ha aggiuntodal punto di vista militare la situazione è tornata favorevole alle nostre forze». Le truppe russe avevano piazzato le mine nel novembre 2022, quando si ritirarono dalla città di Kherson, riconquistata dagli ucraini, per trincerarsi a sud del fiume Dnipro.

Nelle ultime settimane l'esercito ucraino si era dedicato allo sminamento dell'area per lanciare la sua controffensiva, ma il crollo della diga ha sconvolto i piani militari e obbligato entrambe le parti a trasferire ingenti quantità di mezzi e armi verso una nuova linea del fronte. L'inondazione ha distrutto anche alcuni campi minati russi lungo la costa, come mostrano i filmati delle esplosioni in acqua. Il viceministro della Difesa ucraino Hanna Maliar ha commentato che distruggendo la diga di Nova Kakhovka «i russi hanno causato più danni alle loro forze armate che agli ucraini» e riguardo agli ordigni via dalla corrente ha detto: «Le mine sono disseminate: ora la situazione è incontrollabile».



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