venerdì 9 gennaio 2009
Segnali di speranza dal Kenya, dove l'inviata della Farnesina Margherita Boniver ha incontrato le autorità locali. L'ambasciatore italiano Magistrati: «Possimao dire che le due donne stanno bene, compatibilmente con la loro età. Nel Paese, tuttavia, risulta ancora impossibile intavolare una trattativa.
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È stata esposta oggi sulla piazza del Campidoglio la fotografia di suor Rinuccia Giraudo e di Suor Maria Teresa Olivero, le due religiose del Movimento contemplativo missionario "Padre de Foucauld", sequestrate insieme a un gruppo diloro collaboratori locali nel villaggio di El Waq, al Nord del Kenya. Sullo striscione anche la scritta "Con Suor Rinuccia Giraudo e Suor Maria Teresa Olivero per la loro liberazione".«Con questa iniziativa vogliamo lanciare un appello - ha spiegato il sindaco Alemanno- affinchè vengano rilasciate al più presto Suor Rinuccia Giraudo e Suor Maria Teresa Olivero e per testimoniare la vicinanza e la solidarietà della città di Roma nei confronti delle due religiose, ma anche alle numerose persone tenute sotto sequestro per diversi motivi in varie parti del mondo».La missione Boniver e le notizie di ieri. «Sono venuta qui a scuotere l'albero, ho trovato la massima collaborazione e disponibilità delle autorità keniane e somale, tutto quanto era possibile intraprendere è stato intrapreso: ma il quadro è ancora fosco». Così Margherita Boniver, da ieri a Nairobi su incarico del ministro degli Esteri Franco Frattini, ha fatto il punto sul dramma delle due suore italiane rapite in Kenya, a cavallo del confine - peraltro inesistente - con la Somalia, nella notte tra il 9 ed il 10 novembre scorsi. Sono comunque vive e stanno tutto  sommato bene, ha confermato l'ambasciatore italiano in Kenya Pierandrea Magistrati.«Dopo due mesi - ha sottolineato Boniver incontrando alcuni giornalisti - la vicenda da molto grave è ormai divenuta intollerabile. Una vicenda umana, ma anche politica visto che le sorelle sono state rapite in Kenya, prima di essere trasferite in Somalia. Il ministro dell'Interno keniano Geroge Saitoti, nell'incontro molto costruttivo che abbiamo avuto, mi ha detto che si era pensato anche ad un blitz armato per liberarle, poi sospeso: e io dico per fortuna, i rischi sarebbero stati enormi».Nessuna conferma invece alle parole del segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, secondo cui ci sarebbero stati contatti telefonici con le due suore: «Non mi risulta», ha detto la Boniver. L'ambasciatore italiano in Kenya, Pierandrea Magistrati, seduto al suo fianco, ha però detto: «Possiamo dire che stanno bene, almeno compatibilmente col fatto che una ha 67 anni e l'altra 60, e compiono la loro missione in zone terribili in questo Paese da 25 anni». Una conferma indiretta quindi alle voci secondo cui ci sarebbero contatti telefonici da circa otto giorni, il che farebbe sperare che la trattativa abbia superato il punto di stallo in cui sembrava essere precipitata nella seconda metà di dicembre.«Il problema - spiega Boniver - che ha alle spalle numerose missioni umanitarie in favore di italiani sequestrati - è che in Somalia non c'è neanche un fantasma di autorità con cui si possa intavolare una trattativa; e, ad essere più precisi, ci sono segnali inquietanti che possa precipitare in una Repubblica islamica, il che fa rizzare i capelli sulla testa ai Paesi confinanti». Boniver ha avuto oggi incontri ai massimi livelli. Oltre al premier keniano, il ministro degli Esteri, dell'Interno, e del Turismo; quindi il premier ed il presidente ad interim somalo, oltre al leader dell'ala moderata dell'opposizione islamica. Domani il rientro a Roma, e sabato l'incontro con il ministro Frattini ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per ragguagliarli sulla situazione.
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