martedì 1 ottobre 2019
Mentre Pechino celebrava i 70 anni dalla fondazione della Repubblica popolare (15mila soldati, 580 sistemi d'armi e 160 tipi di aerei), a Hong Kong la polizia ha sparato per fermare la protesta
La Cina mostra i muscoli. Hong Kong, la polizia spara: grave un manifestante
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La doppia "celebrazione". A Pechino la più grande parata militare mai tenutasi nella storia cinese. A Hong Kong la protesta, violenta e l'altrettanto violenta risposta delle forze dell'ordine: 15 manifestanti feriti, uno è grave, raggiunto da una pallottola al torace. Da Pechino un messaggio per il mondo: nessuna forza potrà "scuotere le fondamenta" della nazione. A Hong Kong un messaggio per Pechino: la dimostrazione di forza del Dragone non serve alla pacificazione.

La Cina ha celebrato 70 anni dalla fondazione della Repubblica popolare da parte di Mao Zedong, con un evento dal forte impatto coreografico a cui hanno partecipato 15mila soldati dell'Esercito di liberazione popolare cinese, e in cui sono comparsi 580 sistemi d'armi e 160 tipi di aerei militari. In Piazza Tienanmen sono sfilati anche 580 tank e camion che trasportavano missili balistici intercontinentali Df-41. Dispiegati anche i droni Sharp Sword, progettati per essere alzati in volo da una portaerei e in grado di aggirare sofisticati sistemi di Difesa aerea e di trasportare missili.

"Non c'è forza che possa scuotere le fondamenta di questa grande nazione. Nessuna forza può fermare il popolo e la nazione cinese dal continuare nei propri progressi", ha dichiarato il presente cinese, Xi Jinping, con indosso la tradizionale veste maoista sfoggiata nelle grandi occasioni. La Cina si batterà per la "completa riunificazione" del Paese, ha aggiunto in un riferimento diretto a Macao e Taiwan e soprattutto Hong Kong, dove sono in corso forti proteste in coincidenza con la festa nazionale cinese. "Sul viaggio davanti a noi, dobbiamo tenere fermi i principi di riunificazione pacifica è un Paese due sistemi, avendo prosperità e stabilità durature a Hong Kong e Macao, promuovendo lo sviluppo pacifico delle relazioni intrastretto” ha detto Xi. La mega parata contiene anche un messaggio di Xi al resto del mondo - secondo Zhu Lijia, professore presso l'Accademia cinese di governance: “ Settanta anni fa eravamo un paese debole ma ora siamo una superpotenza”.

Dopo la parata militare, è cominciata quella dei civili: hanno sfilato i ritratti dei leader cinesi dal 1949. Tra i grandi ritratti che hanno percorso il centro di Pechino sono passati, per primi, quelli dei primi due leader cinesi: il fondatore della Repubblica popolare cinese, Mao Zedong, e l'ex leader, Deng Xiaoping, architetto della stagione di riforme e aperture della Cina. A seguire hanno sfilato anche i ritratti degli ex presidenti Jiang Zemin e Hu Jintao - entrambi presenti anche fisicamente sugli spalti della Città Proibita al fianco di Xi Jinping - e il ritratto dell'attuale presidente cinese, Xi stesso. Poi è stata la volta di centomila civili divisi in settanta formazioni con carri recanti statue e immagini celebrative della storia nazionale e dell'Esercito di Liberazione Popolare.

L’altra “celebrazione” è invece degenerata in scontri e violenze. La polizia di Hong Kong ha usato i gas lacrimogeni e sparato colpi di avvertimento per disperdere i manifestanti. Un colpo, esploso da distanza ravvicinata, ha colpito al petto un manifestante. L’uomo è stato ricoverato, in condizioni critiche, al Princess Margaret Hospital. Il video della scena che riprende l'esplosione del colpo è stato diffuso da Demosisto, il partito di cui è segretario generale l'attivista pro-democratico Joshua Wong. "La polizia terrorista di Hong Kong voleva uccidere!", scrive Demosisto in un messaggio su Twitter. Il video è stato realizzato da Campus Tv della Hong Kong University Students Union. La polizia di Hong Kong ha confermato che un manifestante è stato colpito al petto da uno sparo. Sono quindici i feriti ricoverati in seguito alle proteste. Il governo di Hong Kong ha emesso l’"allerta rossa" ordinando l'evacuazione "immediata" del complesso del Parlamento per motivi di sicurezza.

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