giovedì 5 maggio 2016
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M entre la Corea del Nord arranca in una economia di sussistenza e le risorse vengono dirottate nell’industria delle armi, nessuna ombra sembra frapporsi tra Kim Jongun e il congresso del partito unico che, a distanza di un quarantennio dall’ultimo, ne sancirà il potere. E lo “incoronerà”, come dicono i media nordcoreani, “il Grande sole del XXI secolo”, in un Paese fermo al XX. Apparentemente senza più avversari, il leader confermerà la centralità del Partito dei lavoratori coreani che domani inaugurerà trionfalmente lavori. Dell’incontro non si conoscono, però, ragioni, contenuti e durata. Il Rodong Sinmun, quotidiano del partito, ha rivendicato ancora una volta la necessità per il Paese di dotarsi di armi nucleari per contrastare le mire degli imperialisti d’oltreconfine e occidentali che mirano alla distruzione del regime. In questi giorni la propaganda ha premuto sull’acceleratore per evidenziare gli infiniti successi del “Giovane generale” Kim e i suoi sacrifici per la nazione. Al momento, le testate nucleari pronte a un nuovo test sotterraneo sembrano funzionare, ma i missili destinati a farne un credibile deterrente verso l’aggressività imperialista fanno ancora spesso cilecca. In sostanza, la «spada preziosa» del nucleare nordcoreano manca a volte di lama, a volte di punta, ma davanti alla «brillantezza del regime e del suo leader» – ripetono i media ufficiali – ogni dubbio si annulla e «il congresso sarà un trionfo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Kim Jong-un, 33 anni (Ansa)
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