mercoledì 31 agosto 2022
Occorreranno settimane prima di capire se la manovra ucraina contro la città controllata dai russi avrà successo. Finora Kiev si è sempre limitata a una guerra difensiva
Il fumo si alza in lontananza in direzione di Kherson: la città avrebbe subito bombardamenti da parte delle forze di Kiev

Il fumo si alza in lontananza in direzione di Kherson: la città avrebbe subito bombardamenti da parte delle forze di Kiev - Ansa

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È partita, annunciata da mesi di bombardamenti contro i depositi di armi, le linee comunicazione e i posti comando russi. Da lunedì, le forze armate di Kiev sono all’offensiva sul fronte di Kherson. Le informazioni disponibili sono controverse. Abbiamo però una certezza: occorreranno settimane prima di capire se la manovra ucraina avrà successo. Finora Kiev si è sempre limitata a una guerra difensiva. Attaccare e riconquistare sarà molto più arduo e soprattutto impegnerà molto tempo. Servono capacità di comando, forze abili nella manovra e coordinamento interarma.

Tutte abilità che non si improvvisano. Non si conosce nemmeno il rapporto fra le forze in campo. Sembra che gli ucraini possano contare su 15 brigate. Siamo intorno a 30mila soldati. Pochi per un fronte esteso non meno di 150 chilometri. Molti uomini appartengono alla territoriale e alla guardia nazionale: si tratta di forze non troppo esperte, equipaggiate con armi leggere e poco adatte alla guerra di movimento. Fra gli attaccanti e Kherson c’è poi un altro ostacolo: il terreno pianeggiante, privo di vegetazione, favorisce i russi. Per avanzare, occorrerà concentrare blindati e fanterie in campo aperto, facili prede delle ricognizioni nemiche e dei lanciarazzi campali. Sfondare non sarà scontato.

Kherson è un fortino, articolato su molte linee di difesa, plasmate dai russi in cinque mesi di occupazione. Entrare in città ed espugnarla, richiederà agli ucraini abilità nel combattimento urbano, senza il vantaggio nemico, libero di bombardare a tappeto. Difficile immaginare che i russi mollino la presa. Kherson è la prima linea difensiva della Crimea e del mare d’Azov, obiettivi di guerra imprescindibili per il Cremlino. Tanto è vero che, dal 25 agosto, Mosca ha spostato nel settore batterie antiaeree, truppe e mezzi. Riuscirà ad alimentarli con munizioni e viveri? Le linee di comunicazione sono sotto tiro, incessantemente. Ma più ci si avvicina al fronte, più sorgeranno problemi anche per Kiev: l’artiglieria russa copre 20-30 chiloetri oltre il Dnepr, con l’incognita dei rifornimenti a lungo termine.

A Kherson, l’Armata rossa è in una sorta di isola virtuale, difficile da foraggiare. Ma molti annunci di Kiev invitano alla prudenza. Oltrepassare il Dnepr sarà un’impresa. Gli ucraini non hanno un genio abile, né troppi anfibi. I ponti sono fuori uso e i russi hanno ancora la superiorità aerea locale. La battaglia per Kherson si annuncia lunga e complicata. Non farà che acuire le sofferenze della guerra, infliggendo altri lutti e nuove distruzioni.

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