venerdì 17 gennaio 2014
​​Un commando di uomini armati, fra cui almeno un kamikaze, ha attaccato ieri un ristorante libanese nella capitale afghana. Rivendicazione dei talebani: vendetta contro un attacco aereo nel Parwan.
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Sale a 21 morti il tragico bilancio delle vittime di un commando suicida talebano che ha aperto il fuoco nel ristorante libanese nel centro di Kabul "Taverne du Liban". Tra loro 8 sono afghani e 13 stranieri, tra cui due americani, 4 componenti del personale Onu tra cui un russo, due inglesi, due canadesi e un libanese, rappresentante del Fmi in Afghanistan. Si tratta di una delle stragi più sanguinarie degli ultimi anni, rivendicata oggi dai talebani in segno di rappresaglia ai raid aerei delle truppe dell'Isaf. "L'attacco di un gruppo di martiri - ha dichiarato il loro portavoce Zabihullah Mujahid - è stato realizzato per ritorsione dopo l'operazione aerea due giorni fa nella provincia di Partwan" in cui sono morti dieci militanti e 13 civili. Un massacro che provoca l'ira della Casa Bianca, impegnata da mesi a mettere a punto il profilo della sua presenza dopo il ritiro delle truppe. "Non vi è alcuna giustificazione - scrive il portavoce di Barack Obama - per questo attacco, che ha ucciso civili innocenti, tra cui americani, che lavorano tutti i giorni per aiutare il popolo afgano ad avere un futuro migliore grazie a un istruzione superiore un assistenza economica grazie alle nostre Università, le Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internazionale e le altre organizzazioni". Quindi l'amministrazione Usa ribadisce il suo appello al dialogo: "Ci appelliamo nuovamente i talebani a deporre le armi e iniziare i colloqui di pace, che è il modo più sicuro per porre fine al conflitto in modo pacifico".  Dolore anche in Gran Bretagna. Una delle due vittime inglesi, si chiamava Del Singh, ed era candidato alle prossime elezioni europee per il Labour Party, nella circoscrizione del Southeast England. "Del ha speso 10 anni della sua vita - ha dichiarato il segretario del partito Ed Miliband - portando avanti progetti di sviluppo in Afghanistan, Kosovo, Sudan, Sierra Leone e altri Paesi. Ha dedicato la vita a lavorare con la gente che in giro nel mondo aveva bisogno del suo aiuto". I due morti americani erano invece dipendenti di una università di Washington, l'American University, impegnati in un programma di sviluppo scolastico. Lutto anche nel Fondo Monetario Internazionale: una delle vittime è Wabel Abdallah, 60 anni, libanese, rappresentante del Fondo in Afghanistan: "Tutti noi - ha detto oggi la direttrice del Fmi, Christine Lagard - siamo devastati dalla morte del nostro amico e collega".
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