martedì 23 giugno 2020
La polizia ferma il tentativo di abbattere il monumento a pochi passi dalla Casa Bianca. Libero su cauzione un agente dell'omicidio Floyd
Manifestanti alzano le mani mentre la polizia fa sgombrare piazza Lafayette

Manifestanti alzano le mani mentre la polizia fa sgombrare piazza Lafayette - Epa

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Alta tensione nella notte a Washington per una nuova manifestazione contro il razzismo e la violenza nel Paese. I manifestanti hanno cercato di rimuovere la statua del presidente Andrew Jackson in Lafayette Square, la piazza vicino alla Casa Bianca. La polizia ha reagito utilizzando spray al peperoncino contro 150-200 manifestanti. Lo staff della Casa Bianca durante la notte ha chiesto ai giornalisti di lasciare l'edificio.

Andrew Jackson (in carica dal 1829 al 1837) è il presidente americano responsabile del cosiddetto '"sentiero delle lacrime", come viene chiamata la deportazione forzata dei nativi americani dalle loro terre. Cantando "Hey, Hey, Ho, Ho, Andrew Jackson's got to go" (deve andarsene) i manifestanti hanno legato la statua con delle corde con l'obiettivo di abbatterla. Un gesto fortemente provocatorio a pochi passi dalla Casa Bianca con la polizia che ha immediatamente fatto sorvolare degli elicotteri sull'area mentre numerosi agenti sono scesi sul campo tentando di fermare i manifestanti.

Il tweet di Trump: rischiate 10 anni

"Numerose persone sono state arrestate a D.C per un vergognoso vandalismo - ha denunciato a tarda notte Trump su twitter - a Lafayette Park e contro la magnifica statua di Andrew Jacson, oltre ad aver imbrattato l'esterno della Chiesa di St.John". Il presidente Usa ha poi ammonito: "10 anni di prigione in base al Veteran's Memorial Preservation Act. State attenti!". In seguito Trum ha autorizzato il governo federale ad arrestare "chiunque vandalizzi o distrugga un monumento, una statua o una proprietà federale negli Usa". La statua di Jackson è uno dei bersagli della rabbia dei manifestanti che da quasi un mese invadono le strade americane per protestare per la morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio. Sono già finite nel mirino molte altre statue sparse negli Stati Uniti: l'ultima in ordine di tempo è quella di Teddy Roosevelt che il Museo di Storia Naturale di New York rimuoverà dal suo ingresso davanti a Central Park. Polemiche da giorni travolgono anche le statue del generale sudista Robert Lee e quella di Cristoforo Colombo.

Libero su cauzione un agente dell'omicidio Floyd

Intanto si è appreso che Alexander Keung, uno dei quattro agenti di polizia accusati per l'omicidio di George Floyd, è uscito di prigione dopo il pagamento di una cauzione di 750mila dollari. L'uomo è stato riconosciuto da una donna, che lo ha filmato, mentre faceva la spesa sabato nel Minnesota. "Quindi sei fuori di prigione e fai shopping tranquillamente, come se non avessi fatto nulla", lo ha affrontato la donna. Nel video si vede Keung rispondere: "Capisco. Mi spiace, prendo le mie cose e vado via". Al che la donna ha risposto ribatte: "Non vogliamo che tu abbia le tue cose, vogliamo che tu sia rinchiuso".

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