Una soluzione a base calcarea viene inserita tra le pietre del Muro Occidentale a Gerusalemme - Reuters

Mentre tutto il Paese si sta vaccinando contro il Covid, l'Autorità israeliana delle Antichità e la Western Wall Heritage Foundation (https://thekotel.org) l’ente incaricato di preservare il Muro Occidentale - Kotel, in ebraico - a Gerusalemme, hanno iniziato a fare iniezioni alla struttura per rinforzare le sue pietre millenarie e proteggerle dall’azione del tempo. Yossi Vaknin, Conservatore capo dell'Autorità, ha spiegato che il Muro ha bisogno di cure molto particolari. Gli ingegneri intervengono delicatamente con grosse siringhe, e iniettano nelle fessure una pasta a base calcarea. Una volta che il prodotto è asciutto, il Muro è in sicurezza. «E’ il miglior metodo possibile per “curare” la struttura, ed è la più efficace difesa contro gli agenti atmosferici per le pietre più importanti del mondo», ha spiegato Vaknin.

La siringa con cui viene iniettata una soluzione calcarea tra le pietre del Muro Occidentale a Gerusalemme - Reuters

In vista di Pesach

​L’operazione è iniziata in vista di Pesach (la Pasqua ebraica, quest'anno: vigilia 27 marzo - dal 28 marzo al 4 aprile): come sempre, prima delle celebrazioni, gli specialisti della Western Wall Heritage Foundation ispezionano con estrema cura il Muro per verificarne le condizioni. «Abbiamo una “carta d’identità” per ciascuna pietra e verifichiamo decine di caratteristiche - dice il restauratore capo -. L'indagine più recente ha rivelato che era necessario trattare lo strato esterno. Il nostro lavoro non è invasivo: non foriamo il Muro, ma iniettiamo delicatamente la boiacca a base calcarea nelle fessure».

Fedeli al Muro Occidentale. Gli ingressi sono contingentati per le restrizioni anti-Covid - Reuters

Preservati anche piante e animali

Il Muro Occidentale è un ecosistema unico: «Molte piante hanno messo radici nelle fessure – sottolinea Vaknin -, e molti uccelli nidificano tra le pietre. Il rispetto e la tutela della flora e della fauna uniche del sito fanno parte del nostro lavoro di conservazione, assicurando così che il Muro Occidentale rimanga forte per altri 2.000 anni».

Il Muro Occidentale. «Kotel» in ebraico - Reuters

Le pulizie due volte l'anno. I bigliettini rimossi e sepolti​

In genere il Kotel viene ispezionato e pulito due volte all’anno: prima di Pesach e sei mesi dopo, per il Capodanno ebraico. Vengono rimossi anche i bigliettini votivi che i fedeli di tutto il mondo inseriscono tra le pietre. L’operazione viene condotta da specialisti che intervengono con lunghi bastoncini in legno. I bigliettini vengono poi sepolti nel cimitero ebraico del Monte degli Ulivi.

La preghiera degli Haredim e il gioco dei bambini al Muro Occidentale - Reuters

I tour virtuali e la Webcam

​Prima del Covid, erano in media 12 milioni ogni anno i visitatori del Muro Occidentale. «Ci stiamo preparando al loro ritorno a Gerusalemme - sottolinea Mordechai (Suli) Eliav, direttore della Western Wall Heritage Foundation - ma intanto sempre più persone visitano virtualmente il Kotel». Il sito dell’Organizzazione propone infatti un tour online personalizzabile (https://thekotel.org/en/tours/). E poi, come sempre, per chi volesse, c’è a possibilità di spedire un bigliettino o una preghiera direttamente dal sito: l’Organizzazione si incaricherà di stamparlo e inserirlo tra le pietre garantendo il pieno rispetto della privacy. Dal sito è possibile anche vedere il Kotel attraverso a una Webcam live 24 ore su 24 (https://thekotel.org/en/western-wall/western-wall-cameras).