mercoledì 13 maggio 2015
Lo riferisce il ministero della Difesa. Washington non conferma.
CHI È Doveva essere il successore di al-Baghdadi (Camille Eid)
I VERTICI DELL'IS Ecco i 3 possibili “eredi" FOTO
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Il numero due dello Stato islamico (Is), Abdul Rahman Mustafa Mohammed, conosciuto come Abu Alaa al-Afri, è stato ucciso in un raid aereo della coalizione internazionale, a guida statunitense, nel nord dell'Iraq. Lo ha annunciato il governo iracheno. In un comunicato diffuso dal ministero della Difesa si precisa che il raid è stato effettuato a ovest di Mosul. Abu Alaa al-Afri era all'interno di una moschea a Tal Afar. "Sulla base di precise informazioni d'intelligence, nel raid aereo da parte delle forze della coalizione internazionale, oltre ad al-Afri, sono stati uccisi molti esponenti del gruppo criminale riuniti nella Moschea dei Martiri nella zona di Tal Afar", si legge nel comunicato. La zona di Tal Afar dista circa 50 chilometri da Mosul. L'amministrazione di Washington non conferma la notizia. La tv irachena al-Hurra, finanziata dal Congresso Usa, citando una fonte del Dipartimento di Stato, afferma di "non essere in grado di confermare l'uccisone" di al-Afri. La scorsa settimana la radio nazionale irachena aveva annunciato la morte di al-Baghdadi, sostenendo che i membri dello Stato islamico avevano già giurato fedeltà ad Abu Alaa al-Afri, ma tale notizia non è mai stata confermata. Tuttavia l'ipotesi della transizione aveva spinto il Dipartimento di Stato americano a inserire, una settimana fa, al-Afri nella lista dei terroristi più ricercati, offrendo per lui una taglia milionaria. Sull'ex insegnante di fisica pende infatti una taglia di 7 milioni di dollari, inferiore di soli 3 milioni a quella su al-Baghdadi. Secondo le testimonianze dei disertori dello Stato islamico raccolte dall'attivista e fondatore della rete Eye on the Homeland, Ahmad Abdulkader, sarebbero però inesatte sia le voci di una probabile morte di al-Baghdadi sia quelle della nomina di al-Afri come suo sostituto.
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