mercoledì 13 maggio 2015
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Abu Mohammed al-Adnani, Abu Ali al-Anbari e Tariq al-Harzi: sono i tre esponenti che potrebbero prendere le redini del sedicente Stato islamico (Is) se venisse confermata la notizia, data dal governo iracheno, della morte di Abu Alaa al-Afri. Ecco chi sono. ABU MOHAMMED AL-ADNANI: è l'attuale portavoce dell'Is, il volto e la voce dell'organizzazione che sta facendo tremare l'Occidente. È ritenuto il siriano più potente all'interno del movimento terroristico ed è stato proprio lui ad annunciare per primo lo scorso giugno la nascita del califfato. È un veterano del jihad in Iraq, dove ha combattuto tra le fila degli insorti in particolare nella provincia di Anbar, ricostruisce la Cnn. Catturato dagli americani, anch'egli come al-Afri ha trascorso un lungo periodo in prigione. A settembre al-Adnani ha lanciato un appello ai "lupi solitari" per colpire nei paesi occidentali. Poche settimane dopo il suo audio, si registrarono attacchi in Nord America, Europa e Australia. Secondo gli analisti, due fattori ostacolano l'ascesa di al-Adnani ai vertici dell'Is. Il primo è la nazionalità siriana - è nato in un villaggio vicino Aleppo - mentre la leadership dell'Is è irachena. L'altro è l'età, ancora troppo giovane per l'incarico di califfo. ABU ALI AL-ANBARI: guida il consiglio di sicurezza dell'Is e ha una solida esperienza militare, in quanto ex ufficiale dell'intelligence sotto il regime di Saddam Hussein. È originario della provincia di Ninive. Il suo ruolo è emerso chiaramente dopo un raid contro un altro leader dell'Is, il capo di stato maggiore del gruppo in Iraq, Abu Abdul Rahman al-Bilawi. In alcune chiavette usb rinvenute nel raid, sono stati trovati documenti in cui al-Bilawi identificava al-Anbari come il comandante militare delle operazioni in Siria. La sua esperienza nel regime di Saddam potrebbe, tuttavia, impedirgli di succedere ad al-Baghdadi perché la sua scelta sarebbe impopolare. TARIQ AL-HARZI: come al-Adnani, al-Harzi non è iracheno, ma tunisino. Secondo il governo Usa è stato "uno dei primi combattenti stranieri ad unirsi all'Is". È ritenuto il responsabile delle operazioni del gruppo terroristico oltre i confini di Siria e Iraq. Noto come l'"emiro dei kamikaze", è stato inserito da Washington nella lista dei terroristi più pericolosi lo scorso anno. Secondo la Cnn, al-Harzi è stato liberato dal carcere di Abu Ghraib nel luglio 2013. Suo fratello più giovane è stato arrestato in Tunisia in relazione all'omicidio dell'ambasciatore Usa in Libia, Cristopher Stevens. Il fatto che al-Harzi sia tunisino e non abbia grande autorità dal punto di vista religioso rende difficile una sua scelta per un'eventuale successione ad al-Baghdadi.
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